Steve Piccolo/Gak Sato/Luca Gemma ‘Expedition’


(Temposphere/Wide 2004)

‘Expedition’ è un brillante progetto che si è andato definendo
strada facendo lungo cinque anni trascorsi in perenne movimento.
La sua gestazione quasi infinita è stata comunque un bene a giudicare da
quel che possiamo ora finalmente ascoltare. Steve Piccolo credo non abbia bisogno
di presentazioni, agitatore agitato e curioso come ce ne sono pochi in
giro da una quindicina di anni risiede per sua volontà in esilio forzato
in Italia
. Del suo passato citare l’esperienza come fondatore dei Lounge
Lizards
credo possa bastare, non citabili invece soltanto per una questione
di spazio tutte le collaborazioni e le produzioni alle quali ha partecipato (una
soltanto magari si può; i Massimo Volume di ‘Da Qui’).
In questi cinque anni tra un live ed una sala di registrazione si è dedicato
alla focalizzazione di ‘Expedition’ proponendolo ed affinandolo tramite
una considerevole miriade di musicisti sino alla definitiva cristallizzazione
del tutto che si è avuta con la partecipazione di Gak Sato (altro
esiliato per scelta) e Luca Gemma.
‘Expedition’ è opera che analizza il termine viaggio come
senso di esperienza e vissuto amplificato.
Le derive sfiorate durante questi anni di movimento si materializzano sotto
una moderna forma canzone raffinatissima che spesso flirta in maniera
aperta con certa letteratura (Chatwin e Baudelaire vi bastano?).
Se ne ottiene una scrittura veloce che interseca soluzioni acustiche ed
elettroniche senza nessuna forzatura inserendo nel corso dell’opera flash sonori
ambientali che irrompono all’ascolto come virus attivi rendendo la sensazione
di spaesamento e messa a fuoco cognitiva che si prova durante un soggiorno in
un luogo non nostro ancora più nettamente percepibile.
Fantasmi dub, derive quasi cantautoriali, movenze sinuose simil
jazz
, caracollanti cavalcate elettroniche. Tutto si amalgama alla perfezione
in un affresco leggerissimo e poi una cover di A Day In The Life dei Beatles
commovente nella sua scarnezza fatta di solo basso, voce e bambini che giocano.
Stupisce non poco la maturità raggiunta da Luca Gemma che qualcuno ricorderà
nella sua esperienza precedente Rosso Maltese che con timbro particolarissimo,
profondo ed onirico dona ai brani stasi profumate molto ma molto Sylvian
style
; letteralmente bravissimo!
Splendide in questo senso The Writer Inside e Wasting Days per non
parlare della superlativa Return Of The Stray Man declamata sull’apporto
ritmico di Painé che affronta il tema del nomadismo urbano con profondità
e spinta di basso propulsiva struggente nella sua poetica potenza.
E poi come non dedicare particolare menzione alla poco meno che splendida TransRussian
Lecture
dove in un cut up di frasi carpite a scrittori ben noti si svela pienamente
la condizione di essere senza radici che anima i due maggiori coinvolti
in questo lavoro Steve e Gak; un’urlo emotivo serenissimo che quando si apre nelle
sue ultime battute ad una frase in italiano recitata quasi in trance s’una
base di interferenze di stazioni ferroviarie ti spacca letteralmente il cuore.
Se lo cacheranno come al solito in pochi facendolo restare un prodotto
di nicchia, ma vi scongiuro; prestategli un orecchio perchè vi potrebbe
realmente far innamorare.
Datemi retta e poi, se volete fatemi sapere….

Voto: 8

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