Brother James ‘Days’

(Black Candy / Audioglobe 2004)

Noise quadrato. Cubico. In ogni modo a linee rette.
Il Post Rock più matematico (Shellac docent) che si impregna di dissonanza fino a scolorire e mostrare così il suo telaio, il suo scheletro; suoni spigolosi e scattanti sia nei ritmi più frenetici che nei paesaggi sonori più distesi, ma sempre tenuti a freno da salde briglie; anche quando il caos sembra alle porte i parmensi Brother James hanno tutto sotto controllo.
Cinque brani originali e due cover, Kill Your Sons di Lou Reed e One Too Many Mornings di Bob Dylan, riportate a nuova vita dalla cura Brother James, che le rende stranamente gelide e apatiche: freddo e silenzio chimici, acromatici e asettici, ed è una curiosa emozione vedere come riescano a tirar fuori emozioni da ciò che all’apparenza non è altro che grigio (“You see colours where most people see grey”).
Splendide le chitarre, vere protagoniste della scena, capici di entusiasmanti intrecci come di nevrastenici monologhi (ascoltare Wait A Minute), e sempre a loro agio con la sezione ritmica, controtempi e stop&go sempre a puntino e senza esagerare che poi si vede; se proprio vogliamo tirar fuori dei nomi, affiancherei ai già citati Albini & Co. i June of ’44 e i Mogwai, specie per le atmosfere più dilatate e distese.

Ottimo disco questo ‘Days’, chiaramente al di sopra della media delle uscite indipendenti nazionali… attenzione però a non cedere troppo a tentazioni Math-rocckiane più pure, lasciando da parte impatto e nervosismi vari: sarebbe un peccato per i nostri orecchi!

Sito del gruppo: http://brotherjames.info

Voto: 8

Link correlati:BLACK CANDY RECORDS

Autore: alealeale82@yahoo.it