Bill Horist ‘Lyric / Suite’

(Accretions Records 2004)

Del chitarrista americano Bill Horist avevamo gia trattato in precedenza in occasione
del suo splendido “Soylent Radio” che ci regalava una serie di perle
avantnoisejazz realmente notevoli. Quello che ci viene
offerto ora invece sono registrazioni risalenti al 2002 per uno spettacolo di
danza commissionato dalla coreografa canadese Davida Monk basato sul lavoro
“Lyric Philosophy” di Jan Zwicky dove viene affrontata la componente
non razionale che è insita in ogni processo creativo. Sarebbe quindi inesatto
parlare di questo disco come il nuovo album di Bill Horist, considerarlo
invece un’ottima occasione per far conoscenza con la parte più intima e
delicata dell’autore sembra molto più appropriato. Lo spettacolo poneva
quesiti riguardo la percezione ed il linguaggio ed Horist ha tradotto il tema
propostogli inanellando una serie di numeri talvolta lineari, poi spezzettati
ed inquietanti come una frase percepita che non vuol sapere di fissarsi nella
memoria e di tanto in tanto fascinosamente ritmici come il frammento Entropy
dimostra; rivelando anche un’insospettata possibile parentela dell’autore con
certe brumose nostalgie dei Tuxedomoon più europei e cinematografici.
L’iniziale Overture avvolge placida l’ascoltatore in una dolce atmosfera
meditativa ed onirica con i suoi armonici infiniti mentre lente volute di delays
ritmici fioriscono tutto intorno. La successiva Scissors è molto
più vicina al lavoro normale di Horist muovendosi fra brusche decostruzioni
del suono ma senza eccedere in veementi assalti, si predilige la ripetizione ritmica
ed una vena melodica sotterranea ma non troppo; ombre di Snakefinger a
solcare il cielo.
Quando si arriva alla splendida ed evocativa Vortex si rimpiange notevolmente
il non avere occasione di vedere quale sia stata la traduzione corporea di queste
note azzurrissime; dispiace ma non distoglie più di tanto da un brano che
sembra possibile mutazione genetica fra Neil Young e Roy Montgomery.
Probabilmente il lavoro più accessibile pubblicato da Bill Horist sino
ad ora ma anche forse necessario per comprendere appieno le capacità di
questo splendido musicista.
Dimenticavo;registrazione dal vivo e copertina intrigante.
Vi occorreva sapere anche questo vero?

Voto: 8

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