Lush Rimbaud ‘I’ve Just Killed A Man’

(Autoprodotto 2004)

I Lush Rimbaud avevano superato il tragico dilemma del “gruppo promettente” praticamente fin dal primo lavoro, dimostrando che era possibile suonare indie rock (con i dovuti condimenti post post post) senza suonare come l’ennesimo tentativo di emulazione di bands d’oltreoceano. Avendo ascoltato un loro concerto mi ero subito convinto dell’effettiva bontà dei quattro marchigiani; ebbene sì, sembravano proprio un piccolo miracolo.
E guarda caso, in “I’ve Just Killed A Man” ritornano con tutta la loro potenza controllata che già aveva eccitato molti.
Con questo cd-r ci propongono alcuni brani già ascoltati nel debutto, opportunatamente riarrangiati, più alcuni pezzi nuovi. Il tutto con una produzione di primissima qualità, che fa risaltare ogni strumento in maniera ottima e aiuta l’ascoltatore a concentrarsi esclusivamente sulla musica.
E fanno bene perché di carne a fuoco c’è n’è davvero a iosa: dei riff assassini (LR Vs Cars) con sapore molto Arab On Radar, arpeggi più tranquilli (Twilight Zone), assoli di basso e aumenti di velocità notevolmente coinvolgenti. Forse ecco è rimasta qualche ingenuità sui testi, e qualche stonatura qui e lì che non rende giustizia al resto ma sono da perdonare instantaneamente se consideriamo che i Lush Rimbaud se la cantano e se la sonano! Ovvero questo album è stato interamente prodotto e registrato nella loro casa-studio e davvero si sente dalla grande attenzione per ogni singolo arrangiamento, più un finale con violino e violoncello da godersi in religioso silenzio.
“I’ve Just Killed A Man” però richiede anche attenzione per essere goduto fino in fondo, ascolti svogliati porteranno solo a qualche sbadiglio di troppo che la band non si merita davvero. Due-tre e, perché no, quattro loop e comincerete a sentire che… minghia, questi suonano proprio bene!
E dopo 34 minuti di chitarristica goduria cosa importa se la copertina è in bianco e nero, se non ci sono i testi, se non hanno un homepage e la bustina trasuda amatorialità? Non è quello che fa un grande album, e a quanto pare i Lush sembrano averlo capito in pieno.
Infine per rispondere al finale della recensione (quella del primo demo-ndr) dello splendido Carassai: ‘no, la differenza non la fà per niente!’

Fate un favore ai vostri timpani e informatevi presso lush_rimbaudrock@hotmail.com

Voto: 9

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Autore: nukep@inwind.it