Panic Roots ‘Second Impact’


(Autoproduzione 2003)

Questa giovane formazione del nord est italico propone un demo cd di punk rock con più di uno spunto interessante. Musicalmente è innegabile la grossa influenza dei Rancid, sia nel bene che nel male. Nel bene perché, ad esempio, la voce del cantante è davvero una versione italica (e con qualche anno di meno) di Lars Frederiksen e dunque piacevole; nel male perché ovviamente ciò non li fa brillare per originalità (e a dirla tutta manco i Rancid hanno mai brillato per originalità). Comunque se vi era piaciuto “Life Won’t Wait” non sottovalutate questo gruppo che riesce a tirare fuori qualche canzone davvero meritevole come Rancid Milk o soprattutto come Another Fight. Errori a mio avviso ce ne sono, innanzi tutto nella scelta di realizzare una serie troppo lunga di canzoni ska/reaggaeggianti. La prima volta con Point of view gli riesce bene, ma già la seconda volta con Follow me stufano, poi c’è una terza… In effetti man mano che scorrono le canzoni e arrivano questi pezzi sembra di ascoltare uno dei primi lavori degli Shandon ma sinceramente preferisco molto di più quando il suono diventa un rozzo e veloce street punk.
Altre pecche del demo sono: la pessima registrazione, ma è un demo e va bene anche così; l’eccessiva lunghezza della track list: ragazzi un demo dura 5-6 canzoni ma 16 tracce sono davvero tante! Infine veramente brutto l’ultimo pezzo cantato in italiano, mentre la ghost track mi sento di salvarla.
In fin dei conti se avessi un’etichetta punk rock, dopo una lunga tirata d’orecchi in sala prove, mi sentirei anche di produrli.

Voto: 7

Link correlati:www.panicroots.com

Autore: michelepan@katamail.com