Mutzhi Mambo ‘la terra brucia’

(Nicotine Records 2003)

Ok ragazzi, è venuta l’ora di prendere la brillantina dal cassetto, sistemare il ciuffo alla Elvis e tirare a lucido la vostra Cadillac nuova di zecca, perché stasera si esce a far danni in giro, in compagnia dell’ultima gang rimasta in città. Come avete già capito i nostrani Mutzhi Mambo, sono un combo di rockabilly, quello che ancora probabilmente vi sfugge è che sono grandi.
Immaginario strettamente crampsiano: dai b-movies di fantascienza, alla passione per 50’s, alle insane tendenze sexy-trash. Forte fascinazione per il mondo del crimine con conseguente look da iene – gangster, il tutto condito da whiskey a fiumi e fumo di tabacco ovunque. Tutto questo in musica si traduce in un suono tiratissimo che spacca: per l’esattezza si tratta di puro rockabilly virato garagebeat, che non nasconde sovente chiare inclinazioni surf (Surfin Soda) o acid-blues (Alligator Wine). Senza sosta e senza cedimenti si snocciolano i dieci pezzi: dall’”aliena” luce verde, ottimo garage-rockabilly da far invidia agli Stray Cats, alla Chiken John, grezzo gangsta-punk che chiude il disco. In mezzo gemme come la dichiarazione d’amore (bhè, si fa per dire…) di Rosy Nano (riuscite ad immaginare un Vinicio Capossela in acido che canta in un pezzo di Dick Dale & His Del-Tones?), o la Personal Jesus dei Depeche Mode presa letteralmente a rasogliate, molto vicina alla visionarietà malata dei Birthday Party.
Insomma picciotti questa è roba buona, ma non ditelo alla polizia!

Voto: 8

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