Steve Reich a Fano

Steve Reich incanta Fano a colpi di ritmo

Tesi, antitesi, sintesi.
  Lo schema della dialettica hegeliana ben si adatta a rappresentare lo svolgimento del concerto-evento di Steve Reich con i suoi Musicians in programma lo scorso 19 luglio al Teatro della Fortuna di Fano in occasione dell’ottava edizione del Festival di musica contemporanea “Il Violino e la Selce”.

 

La serata si è aperta col tribale Drumming Part 1 (1971), nel corso del quale 4 performers (tra cui lo stesso Reich) hanno percosso con violenza e precisione altrettanti bongo drums, in una sorta di rituale collettivo ma non spersonalizzante ,in virtù di una rigorosa ratio compositiva.

A seguire, Music for Mallet instruments, Voices and Organ (1973), brano che,grazie al graduale e delicato incedere delle marimbe,ai prolungati drones dell’organo e al leggero canto delle voci femminili,ci ha trasportati in un’atmosfera profumata,sognante,cristallina.

 

Dicevamo: tesi, antitesi e…..sintesi. Music for 18 Musicians (1976), che ha costituito la seconda parte dell’evento, è la Sintesi,non solo del concerto in questione,  ma anche e soprattutto del percorso creativo di Reich negli anni settanta: qui, infatti, i ritmi incalzanti di matrice africana delle percussioni e dei pianoforti si compenetrano con le eteree vibrazioni emesse dai clarinetti bassi e con gli accenni pop delle voci e dei violini, in un affascinante viaggio musicale della durata di circa un’ora.

 

In conclusione, vorrei citare alcuni versi del poeta William Carlos Williams usati da Reich come testo per il suo lavoro del 1984 ‘The Desert Music’:  ” E’ un principio della musica ripetere il tema, ripeterlo e ripeterlo ancora….bene, dobbiamo pensare o ascoltare?…sono completamente sveglio: la mente sta ascoltando.”

                                                                                                         

 

Filippo Focosi