Cristina Donà ‘Dove Sei Tu’

(Mescal 2003)

Il terzo appuntamento è sempre difficile, per chiunque e in ogni situazione (non a caso tre è il numero perfetto, dicono); è sempre un momento di svolta, un crovecia a cui girare per un verso o per l’altro. In questo specifico caso, cioè il nuovo album di Cristina Donà intitolato ‘Dove Sei Tu’, il terzo appuntamento è uno di quelli importanti e bellissimi.
La svolta c’è tutta e anche di più, basta premere play sul lettore e ci si accorge di un sacco di cose che ad un ascolto disattento uno potrebbe trascurare.
Ad esempio che c’è la poesia ironica del primo pezzo Nel Mio Giardino, seguito dalle modulazioni vocali della stupenda Invisibile.
C’è l’atmosfera delicata e surrealmente dolce di un perfetto incontro che è mantenuta da In Fondo Al Mare, testi che si accompagnano ad accordi semplicemente pop nella loro perfezione, la voce di Cristina che si denuda mostrandosi come una stupenda realtà nel panorama canoro italiano.
Ci sono i ritmi tecno/trance che pervadono Triathlon, colpi in levare e andare, voce meravigliosamente e infantilmente irata. Elettrica invece la ballad The Truman Show, riferimento chitaristicamente nervoso al grande occhio e orecchio; melanconia invece Dove Sei Tu, qui in particolare viene messo in luce la perfetta alchimia che si è creata tra Cristina Donà e Davey Ray Moor, voce dei Costeau e consistente apporto alla composizione del pezzo e alla produzione dell’album.
Oppure il “semplice” cantautorato rock’n’soul di di L’Uomo Che Non Parla. Altro accenno il pezzo in inglese di Salti Nell’Aria, forse preludio ad una ricerca vocale e linguistica che si svilupperà in futuro. Per adesso godiamoci questo meraviglioso presente.
Solamente e semplicemente stupendo, non aggiungo altro.

Voto: 9

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