AA.VV. On How A Pitcure Can Sound


(Homemade Avantgarde/ 2003)

Bisognerebbe fare una seria riconsiderazione sulla bontà del formato mp3, soprattutto alla luce delle tante etichette e sub-etichette (mi riferisco in particolare a quelle nostrane), che sono nate o che stanno nascendo, e che hanno fatto di questo formato il loro mezzo preferito di propaganda. Ciò anche a prescindere dalla qualità che, come ultimamente abbiamo avuto modo di constatare, è decisamente ottima. Non mi dilungo sulle intenzioni della Homemade Avantgarde e sul suo deus ex-machina Lorenzo Brutti perché c’è già un’intervista esaustiva dell’Eletto sempre su Kathodik a cui vi rimando. Su questa compilation invece ci sono ancora tante cose da dire a cominciare dal fatto che, se ancora non l’avete capito, essa è scaricabile interamente e gratuitamente dalla rete all’indirizzo riportato sopra. Seconda cosa: trovate un tot di autori italiani e qualche guest star internazionale di grandissimo valore, e se questo non vi sembra un buon motivo per correre subito a far partire il download, allora siete proprio irrecuperabili. Terzo: la compilation è bellissima. Ah, ci sarebbe anche un quarto motivo; il tema è quanto meno intrigante: associare la musica ad un’immagine, sia essa un quadro, una foto o quant’altro.
La compilation si apre con i sempre più stupefacenti Tottemo Godzilla Riders con uno dei miglior pezzi del lotto; un vortice sonoro a base di loop vocali e feedback elettronici, ispirato al Crescenzo Gulliver di Crescenzo Del Vecchio Berlingieri. Segue un’ incantevole song di e.g.ø; per lui una Sex Pitture di Cindy Sherman, tra suoni elettronici, forse qualche reverse, e degli avvolgenti fraseggi di piano che richiamano atmosfere senza tempo. Alla luce del forte impatto che suscita l’immagine associata al pezzo, mi sarei aspettato, però, qualcosa di più disturbante dalla musica, ma sono sottigliezze. Un sound che richiama alla mente il miglior David Maranha fa da sottofondo ad un sempre visionario Magritte, in l’assassin menaci. Tutto questo grazie a Luca Sigurtà, per una traccia che è oro, nonché uno dei miei preferiti.
Splendida anche la track di Strotter inst che musica la foto Young Farmers di August Sanders. Un brano caratterizzato da incombenti tinte percussive che ricorda certe cose di Christian Marclay.
A seguire, esotiche aperture chitarristiche, dei sempre ottimi Mouse And Sequencers, che si trasformano poi in delicate e avvolgenti partiture post-pop perfettamente in linea con la pop art di Luca Valenti (diario di tutto il 9-02-03) a cui è associato il brano. Chiude un’ipotetica prima facciata l’elettronica gentile e via via in disfacimento di Differnet per il Robert Motherwell di elegy to spanish republic n°34.
Indefinibile è la musica di Maxanto; un tuffo nel Blue (opera di Yven Klein) profondissimo degli abissi oceanici. Elettronica dai suoni subacquei e oserei dire idraulici (mi sto suggestionando troppo?) per quello che ritengo l’abbinamento suono-immagine più azzeccato della compilation, ma non solo. Arriva poi il turno dei Mou,lips! all’opera con una musica sinfonico-minimale che ben si sposa con l’immagine multi colore di Emmanuel Allard, looking for simmetry in the laws of nature.
La palma per la fonte di ispirazione più stravagante va ai d. che hanno scelto una parte del Teorema di Shannon ed in effetti i disturbi elettronici sembrano veramente seguire uno schema matematico ( mi sto ancora facendo suggestionare ? ). Ritorniamo alla pittura tradizionale (?) con il melancholy di Munch che fa rima con Punck. Intriganti come sempre le sue elucubrazioni digitali, piacevolmente disturbate e, mai come stavolta, poetiche. Fa tutto da sola invece la giapponese Sawako: un sound ricco di piccole sfumature che evoca perfettamente quel paesaggio notturno, comprensivo di un’ipotetica fauna, che magistralmente ella stessa imprime sulla pellicola della sua macchina fotografica.
Si chiude in bellezza con l’eccezionale contributo di Ent + Damis Da Rold. Ispirato da Teste vuote di Davide Zucco, il pezzo si giostra a meraviglia tra i suoni glitch di Ent ed la tromba di Damis Da Rold che ricama atmosfere decadenti da “lungo addio”. Ho concluso il dovuto excursus di questo ascolto davvero carico di suggestioni e di emozioni e mi scuso per la prolissità; ma voi siete ancora qui a leggere ? Ancora non avete scaricato la compilation ? Oh, cazzo!!

Voto: 10

Link correlati:Homemade Avantgarde Records

Autore: agguato@hotmail.com