Engine Down ‘To Bury Within The Sound’

(Lovitt/ 2001)

Un alone di mistero circonda alcuni cd degli Engine Down, coloro che li recensiscono non sanno bene dove collocarli nella loro discografia e certi neanche sanno l’anno di uscita! Ma cominciamo da ciò che interessa gli amici lettori, gli ED fanno emo ma non tanto semplice come sembrerebbe. I quattro ragazzi sono appassionati di ritmi in 6 e 8 quarti e amano usare altri strumenti rispetto ai soliti chitarra-basso-batteria, non disdegnano il pianoforte, la viola e il violoncello. Mentre album come “Under The Pretense Of Present Tense” si concentrano sulla potenza della musica, questo “To Bury Within The Sound” mostra la forza delle canzoni scritte dal quartetto.
I ritmi spezzati della batteria, le chitarre che la seguono perfettamente, la voce da ragazzino di Keeley Davis, che con il suo canto lagnoso riesce a dare ai pezzi il mood necessario. In sole 10 canzoni, i quattro ragazzi mettono in fila 45 minuti di musica sobria e malinconica che non annoia né stanca, e questo è un grandissimo pregio.
Dalle acustiche Patent On The Better e To Bury Within The Sound alla rabbia di Trial Error e Worth, niente è fuori posto, è tutto da applausi.
C’è solo da sperare che i ragazzi continuino così; anche se è difficile vedere un margine di miglioramento; da qualche parte son sicuro che gli ED troveranno il modo di perfezionarsi ancora di più.
Da avere anche se non è facilmente trovabile.

Voto: 10

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Autore: nukep@inwind.it