Cake ‘comfort eagle’

(Columbia Records 2001)

Se chiudo gli occhi e faccio partire “Comfort eagle” vengo come rapito da un’ondata di tranquillità e ripenso a tutto ciò che di buono o meno buono ho combinato durante la giornata.
E’ una specie mantra per me il sound dei Cake.
Mi accompagna con il suo uniforme e perpetuo battito, con quella voce un po’ trascinata e ironica così come la grafica riconoscibilissima che la band usa per i suoi lavori.
Non so dire se tra i quattro album dei Cake questo “Comfort eagle” si classifichi davanti o dietro i precedenti, sinceramente mi interessa ben poco proprio per quel discorso di uniformità che rende le canzoni dei Cake quasi non classificabili nel tempo ma so che ogni volta è un piacere ascoltarlo e credo che in qualche parte del mio cervello stia annidandosi come uno dei dischi “evergreen”!!!
Perché?
Davvero difficile dare una risposta razionale, d’altronde certa musica o si “appiccica” alla pelle o scivola via senza lasciare traccia; non possiamo negare l’aspetto soggettivo in un campo come quello sonoro.
Comunque sarà forse che ultimamente mi sta attraendo il mondo della California più stonata, antagonista di quella tutto sole e coretti che qui da noi ci hanno fatto metabolizzare insieme ad una serie interminabile di luoghi comuni, o rispetto alla Los Angeles selvaggia e un po’ tamarra di band come Red Hot Chili Peppers .
Con “Opera Singer” si comincia il viaggio all’interno di “Comfort eagle”, splendido senso della melodia e musicalità contagiosa, ma si potrebbe dire così di gran parte dei pezzi dei Cake arrangiati sempre con molta cura e con quegli intermezzi di tromba che capitano sempre al momento giusto.
Citazioni particolari meritano la “gemma” Short Skirt/Long Jacket, oltre a Shadow Stabbing, Commissioning a Symphony in C, Pretty Pink Ribbon (praticamente i pezzi più malinconici, quindi giudizio altamente soggettivo!!) mentre lascia alquanto a desiderare la canzone che dà il titolo all’album Comfort Eagle che gioca con il nu-metal ma che sinceramente dopo qualche ascolto stanca.
I Cake proseguono per la loro strada, difficilmente una band così omogenea nella scrittura potrà prima o poi fare il “botto” ma francamente a chi già li ama poco importa.
Non resta che augurare lunga vita alla musa ispiratrice di John McCrea e compagni.

Voto: 7

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Autore: giordano@music-on-tnt.com