…And You Will Know Us By The Trails Of Dead

….texani a Roma…..Quando lessi per puro caso che i Trail Of Dead venivano a Roma, rimasi piuttosto perplesso. Qual è il motivo per cui un gruppo indie, di cui non vendono i cd in Italia, viene a fare un concerto qui? Pubblicità forse, ma quanto pubblico può recepire un’operazione del genere? Esattamente le novanta persone che erano al Classico Village alle 21.00 pronte a godersi uno show decisamente unico.
In fondo i texani sono famosi per delle performances live veramente incendiarie, con rottura di strumenti, finte risse e quanto di più goliardico ci possa essere per creare un’esperienza che loro definiscono catartica. Ed ora, dopo aver avuto bisogno di tre giorni per riprendermi, non posso che essere d’accordo con questa definizione, abbiamo avuto una vera purificazione quella sera. Simpatici anche i Vue, gruppo spalla: garage rock che deve più ai Led Zeppelin che non ai Fugazi, con il loro sound blues e il look anni ’70 hanno egregiamente scaldato il pubblico per i Trail Of Dead. C’è da dire che il concerto si svolgeva in una minuscola cantina ed io ero proprio in prima fila, a due passi dalla band che non si è naturalmente rifiutata di interagire con il pubblico. I texani hanno fatto uno show in gran parte di sola musica con pezzi hard da pogo sfrenato e melodie dolci gradevolmente arpeggiate, tutto di un livello tecnico decisamente all’altezza. Naturalmente c’è stata anche la consueta distruzione degli strumenti dopo la conclusiva Richter Scale Madness, in ultimo la batteria a cui ho partecipato allegramente anche io e qualche altro salito sul palco.
L’unico rimprovero che si potrebbe fare è forse di aver dato troppo spazio all’ultimo album oscurando gli ottimi precedenti, però i bis hanno soddisfatto anche la mia voglia di pezzi più vecchi (con Ounce of Prevention e Prince With A Thousand Enemies). Alla fine ci siamo fatti firmare il cd e abbiamo stretto la mano a tutti i componenti della band che ci hanno ringraziato per la presenza e che sperano di tornare presto. Non mi resta quindi che mandare “many thanks to the Trail Of Dead for the great show” e un bel “***** off to their crew” per non averci dato le bacchette della batteria, che ci siamo dovuti prendere con la forza. Un grazie anche ad Alessandro che ha allegramente partecipato e s’è pure preso l’influenza per questo concerto.

Damiano Gerli