Loose, Valentines, Ballbuster al Terminal

Lunga vita al rock’nroll… nella provincia marchigiana(?) E’ stato un classico concerto da locale fumoso, con sfortunatamente poca gente, nella piccola provincia marchigiana.
I tre gruppi si sono alternati sul palco suonando: una mezz’oretta circa i Loose di Tolentino e i Valentines di Bologna e un’oretta i Ballbuster, illustri ospiti provenienti dagli U.S.A.. Unico amore, unica passione il rock’n’roll fumoso e stradaiolo che attinge a piene mani dalle origini, suonato con attitudine e passione “garage” e sudore (tanto anche perché il locale non è provvisto di scambiatori d’aria). Inizio al fulmicotone dei Loose con On My Way; volume troppo alto, reprimenda da parte del gestore del locale (assurdo). Riattaccano a suonare dopo che il simpaticissimo chitarrista se la prende con filosofia: “il volume è il problema del rock’n’roll, che ci possiamo fare?”, nulla tranne suonare. Attitudine Ramones nelle esecuzioni tiratissime di Fade Away, Underground Pride, Second Mind, Something Good, fino alla devastante cover dei Mc 5 Kick Out The Jams, Motherfuckers, state tranquilli che Fred “Sonic” Smith non si è rigirato nella tomba, sicuramente ha ballato e sorriso come un bambino, fiero di voi, sono certo. Chiusura con Lookin’ At You per un’ottima selezione di di brani tratti dal loro album ‘Kiss Your Ass Goodbye’.
Secondo gruppo sul palco, i Valentines, si indirizzano verso un suono più melodico, ma come sempre piacevolmente devastante, merito anche della voce della cantante del gruppo. I brani più belli, anche qui tutti azzeccati, sono stati Mind, Leave It, Loosing Sleep, Wrong I Was, Angel, per finire il set con We Are The One. Terzo ed ultimo gruppo gli headliner, i Ballbuster provenienti direttamente dal cuore del rock, l’America. Ho saputo poi che quella era la terza volta che si esibivano al Terminal, segno di un amore per l’Italia e per Macerata (strano ma vero), o meglio per il locale.
Il set, devo dire la verità, è quello che è mi è piaciuto di meno anche perché l’esibizione con due chitarre ha portato la band ad avere sul palco un suono un pò sudista, quasi alla ZZ Top, e quindi meno vicino, meno garage di quello che mi aspettavo da loro. Ottime esecuzioni con brani quali Slipping Away, Evil Mind, la cover di Dylan All Along The Watchtower, Manhattan Babylon, Lust, la stupenda Ballad Of Johnny Thunders, Sorry (Walter Lure), fino a Faraway Place. Tre bands preparate entusiaste della loro musica e divertenti. Oltre tutto la provincia (vedi Loose) regge bene il confronto con le grandi città. Meglio di così?.

Marco Paolucci