Scatologia dei Maisie

 

 

 

 

Avvicinarsi a Cinzia La Fauci e ai Maisie é un pò come arrivare al satori, mentre si cerca di dormire con la faccia appoggiata su una bistecchiera elettrica (accesa). Sublime!!A chi é indirizzato il prodotto Maisie nelle vostre intenzioni?
Ritengo che il nuovo lavoro dei Maisie sia molto accessibile, ti giuro che ho sentito con queste orecchie mia madre canticchiare il motivetto di Resta di Stucco, è un barbatrucco!. E’ molto stimolante immaginare l’ascoltatore medio della nostra musica, fondamentalmente abbiamo un pubblico di nerds e questo ci piace. Tutti i losers sono personaggi interessanti: esseri umani comunque fuori luogo, fuori tempo, con le magliette sbagliate, i colori forti, la camicia dentro ai pantaloni e poi tutti alla riscossa, contro i vincenti, quelli palestrati, con la tavola da surf da mille dollari. Ecco, sfidare le onde con una tavola cheap, un pò di pancia, vecchie pantofole.

Vi piace la parola prodotto?

Molto, ci piace pensare ai dischi come oggetti colorati, fatti in serie, freddi in partenza e quindi bisognosi di affetto. E’ bello provare affetto per le cose, particolari scatole di tonno ecc. Nella nostra città c’è un negozio che vende prodotti orientali, ti giuro che c’è da lasciare gli occhi su quelle scatolette, bottiglie di ogni forma, strane scritte. Non puoi neppure immaginare quante salse ci arrivino da Hong Kong, miscugli assurdi di ingredienti, sapori da scoprire.

Fareste un jingle per uno spot pubblicitario? Se si quale?

E’ inevitabile pensare alle salsette di cui ti ho appena parlato. Sarebbe bellissimo pubblicizzare un prodotto alimentare italiano per uno spot da mandare in oriente, chissà cosa penserebbe un thailandese delle nostre facce. Ma forse parlavi solo delle musiche, ecco mi sono allargata, comunque la risposta è: Si, pensare ad un nostro motivetto che gira per il mondo a commentare un sugo ci piace, ci piace molto.

Come si intitolerebbe, secondo voi, un libro sulla vita di Maisie se questo non fosse un progetto musicale ma un eccentrico personaggio fatto di carne ossa capelli ecc.(insomma immaginate un pò l’autobiografia di Joan Collins…e ditemi). E chicosa sarebbe codesto personaggio.

Maisie è una tranquilla signora di provincia, una donna di mezza età che tutti notano per i suoi vestiti fuori moda e le maniere gentili. Maisie si ferma volentieri al bar, è gioviale, fa la spesa, colleziona uomini, li attrae a se con il cibo. Maisie ha una collezione enorme di libri di cucina, si dice che sia una delle più grandi d’Europa. Maisie si arrabbia molto se qualcuno tocca i suoi vecchi dischi senza quella grazia che si deve sempre avere quando si maneggia un disco. Lei è molto seria quando ascolta la musica, si siede sulla poltrona di pelle, ascolta i Beach Boys e immagina un mondo diverso da quello che si vede fuori dalla finestra: bolle colorate, frisbee che roteano nell’aria, un tramonto, ritorni a casa, urla nell’aria, questa sera c’è una festa, forse qualcuno farà l’amore con qualcuno e poi verrà qualcun’altro a fare l’amore con loro.
Quando Maisie morirà qualcuno scriverà un libro dal titolo “Maisie: spiaggia rosa”

Pensate che la TV sia: un semplice oggetto, saltuariamente dannoso, o il miglior amico dell’uomo (solo o accompagnato che sia)?

Inizierò col dirti che detesto l’approccio “intellettuale” alla materia. Una volta ho seguito in radio un dibattito tra tre filosofi che parlavano della tv e mi è venuto da ridere. Dirò la cosa più banale del mondo: la TV è come il cinema, soltanto un pò più piccola. Esattamente come accade al cinema viene usata per passare una quantità abnorme di immagini senza dignità e penso davvero che guardare troppa Tv contribuisca a rendere la gente rincoglionita (un esempio: la Tv ha ucciso l’avanspettacolo “povero” e poi ce lo ha restituito in forma liofilizzata con il bagaglino). Ma la Tv non è altro è che la visualizzazione della coscienza di una piccola-borghesia idiota e volgare e il mezzo migliore per farci dimenticare che l’atto del guardare è una cosa preziosa e da usare con cautela. Berlusconi mi sta sulle palle non perchè è un mafioso truffaldino da quattro soldi ma perchè ha scentemente e malignamente condotto la cultura di massa di questa nazione verso un livello oltre il quale non è possibile andare. Ricordo che la Rai produceva ottime cose (ovviamente con tutti i limiti di uno strumento di “propaganda del pensiero borghese”) prima dell’avvento di Fininvest. Detto questo con la giusta ironia, con la giusta “preparazione culturale” ci si può divertire un mondo a guardare gli spogliarelli nel programma di Alda D’eusanio o quelle donnette che sproloquiano sulle vite altrui nei programmi di Maria De Filippi. Il guaio è che la maggior parte della gente che guarda la TV non ha nessun ruolo attivo, si limita a subire e questo è un male.

Pensate che la TV italiana sia così qualitativamente scadente da condizionare sfavorevolmente, anche, la produzione musicale o pensate che qualcosa di buono ci sia (portate esempi se volete).

In Tv ci va soltanto chi ha già raggiunto per i fattacci suoi una certa soglia di vendibilità. Nessuno in TV dispone di libertà decisionale. La Tv è uno strumento del potere, di qualsiasi potere, serve unicamente ad amplificare il successo di chi ha già successo o a promuovere chi lo avrà in futuro. Categorie come gusto, etica, coraggio personale, sono del tutto estranee al mezzo in questione.
Le cose che mi piacciono meno sono quelle ambigue, detesto chi si maschera da alternativo, usando il passaggio di un gruppetto da 1000 copie per poi giustificare tutti le marchette che verranno.
L’unico programma di musica che davvero mi piace in TV è quello di Paolo Limiti (che ritengo essere una delle pochissime persone rimaste a fare televisione per autentica passione). Secondo me “Ci vediamo in TV” è uno show degno del massimo rispetto, ducumentato, curato benissimo, ben condotto, divertente e spesso interessante. Nulla è lasciato al caso, c’è un grande lavoro redazionale, tutti i balletti sono preparati benissimo e quel che più conta non si punta sulla canzonetta che tutti ricordano, ci sono molte perle dimenticate del nostro passato che vale la pena riscoprire. Insomma pollice in su per Limiti.

Ipotizzando un mondo immerso nel binomio male bene e chiamando questo mondo TV chi é male (per ora tralasciamo il bene)? (vi pregherei di saltare i nomi piu’ ovvi: M. Costanzo, G.Ferrara, Funari e il pubblico de la ruota della fortuna…)

Il male è Cucuzza, le mode giovanili di MTv, la cultura alternativa che arriva sullo schermo, le inquadrature dal basso, le camere che si muovono all’impazzata. Quando ci sarà la rivoluzione sarò disposta a perdonare chi ha affamato il popolo, mai chi lo ha annoiato a morte.

Il festival di sanremo é vicino. Ci seguirà ovunque andremo?

Sanremo è il classico esempio di post-modernità in TV, una struttura enorme che non ha più nulla a che fare con il mondo reale, un modo indecoroso di trattare la grande tradizione melodica di questo paese. Personalmente spero di scoprire una nuova Laura Pausini (senza dubbio la Nilla Pizzi dell’anno 3000). Sanremo devono darlo ad uno come Paolo Limiti, su questo non ho dubbi.

Cosa pensate del DIY, Do It Yourself)? Fa bene alla musica, fa bene a chi lo pratica, fa bene alla pelle?

Nessun dubbio: il fai da te fa benissimo a chi lo fa, rende belli, vellutati come il culo di un bambino. Ciò che ci uccide è la passività, subiamo tutto quello che succede senza poter fare nulla, tutto ci passa davanti e i nostri limiti di intervento sul mondo si vanno restringendo sempre di più. Chiudersi in uno studio da soli, registrare, cantare, incidere dischi che nessuno sentirà, ecco questo è davvero un modo per ritrovare il sorriso e forse salvarsi l’anima. A patto che lo si faccia solo per se stessi, il resto viene dopo. Ho sempre trovato idiota il giudizio di chi pensa alla masturbazione come ad un volgare succedaneo dell’atto sessuale, la masturbazione è “parlare con se stessi”, la massima forma di meditazione nel mondo occidentale.

C’é un motivo per cui in italia nessuno ha voglia di farsi le proprie cose?

Semplicemente perchè non esiste una cultura underground, non esiste per mille motivi e soprattutto nessuno vuole che esista. Un movimento spontaneo ed incontrollato e per se stesso “eversivo”. Qua il 90% dei gruppi ha ancora l’immaginario del boss discografico seduto con i piedi sulla scrivania, il sigaro in bocca e il contratto sotto al braccio. Tu registri il tuo demo, lo consegni a lui e il giorno dopo sei da Silvestrin. Bisogna pensare innanzitutto alla propria anima, bisogna godere, lanciare i propri spermatozoii nell’universo, il resto è corollario.

Salireste sul mio elicottero autocostruito?

si.

Il proliferare…la moltiplicazione esponenziale…la crescita incontenibile di cd autoprodotti sul mercato pensate porti…a cosa?

La maggior parte dei demo che circolano somigliano alla copia registrata peggio dei gruppi di successo del momento, questa è un’amara verità. La questione è qualitativa, non quantitativa, per registrare buona musica bisogna vivere bene, mangiare bene, fare molto sesso, essere persone interessanti, costruire qualcosa, costruire un’esistenza degna di questo nome. La quantità non mi ha mai spaventata, posso ascoltare anche 20 cd in un giorno se ne vale la pena. Ascoltare musica non è un passatempo, è un fatto religioso, bisogna accendersi, illuminarsi, cadere in estasi.

La parola pop é veramente onnicomprensiva?

Il pop è quella forma di comunicazione che prima di arrivare al cervello passa per la fica, per lo stomaco, per le mani. Il pop lo puoi guardare, toccare, baciare. Pop è comunicare brutalmente e successivamente (forse) rifletterci su. Un pop sincero, fatto con il cuore è tutto quello di cui abbiamo davvero bisogno.

Vi sentite pop?

Assolutamente si. Essere artisti pop compiuti è il nostro punto di arrivo.

Io sono cattivo! perfido fino alla morte! a mothrfucker…you kno’?! Prendo in ostaggio quattro personaggi (fra licenze poetiche, temporali, ecc.):

– I Simpson
Andy Wharol
– l’intero cast di Twin Peaks
Frank Zappa

La frase che pronuncio é all’incirca questa: “Ok. Ok! Va bene! Visto che…siete affettivamente legati ad alcuni di questi gruppipersonaggi…(lunga pausa)scioglierò nell’acido solo UNO di questi gruppipersonaggi.
Basta che mi dite…chi!?!?!”
Chi?

Tutto questo fa parte di noi. I Simpson ci hanno mostrato la parabola discendente della cultura di massa, Homer Simpson è un coacervo di dolcezza, ingenuità e cattiveria indotta. La domanda più profonda che mi viene in mente è: “instupidendo gli uomini fino a questo punto riusciranno a controllarli? Hanno considerato che il punto d’arrivo del rincoglionimento è la libertà assoluta?” (Per capire tutto questo consiglio caldamente “The Stupids” di John Landis, un capolavoro).
Warhol è senza dubbio il personaggio del 900 che più mi affascina, è fantastico perchè ha lanciato sul mercato un nuovo tipo di intellettuale corrotto, che odia quel ama e ama quel che odia. Prima di allora gli intellettuali distinguevano il bene dal male e sceglievano il bene, Warhol li fonde e ci si perde dentro, Andy è il 900.
Twin Peaks era un capolavoro, Lynch produce arte anche quando sta sulla tazza del cesso. Lascio agli intellettuali “ghezziani” tutto il discorso sulla non “emendabilità” della serialità televisiva (il male in se, dicono), io so soltanto che se la Tv trasmettesse cose di quella qualità più spesso passerei delle serate più piacevoli. Frank Zappa ci ha insegnato che si può uccidere con il sorriso sulle labbra.

In fondo…sono così cattivo?

Sei adorabile.
Home Page:Snowdonia