The Mohawk Lodge ‘Damaged Goods’

(White Whale Records 2013)

Nuovo lavoro per i canadesi Mohawk Lodge, il veicolo di Ryder Havdale, infuso da uno spirito punk incazzoso a metà tra Neil Young e Swervedriver, prodotto a Toronto, sudaticcio e dall’andamento sbilenco.
Dopo le prime due canzoni infocatissime, ci si ferma un attimo a riflettere con Light you up, più sentimentale e sentita anche se infusa pure lei da una furia tenuta malamente a freno, mentre Using your love sembra una ballata se fosse stata scritta dai Silkworm una quindicina d’anni fa.
‘Damaged goods’ non ci mette poi molto per dire quel che ha bisogno, a malapena una mezz’ora, ma non butta neanche un minuto di questo prezioso tempo. Con Hard Love Ryder sembra quasi aspirare a entrare in qualche classifica rock di metà anni ottanta, così tutta risentita e ricoperta di un’amarezza solare.
Insomma, non sappiamo bene quale sia stata l’effettiva ispirazione per il nuovo lavoro di Havdale e soci, ma non v’è dubbio che si tratti di un altro pieno centro. Se ci tenete a salvare la vostra pellaccia dalle ustioni, magari evitatelo, altrimenti via con l’amianto.

Voto: 7

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