(Innova 2013)
Un cd davvero intenso, impegnativo e affascinante, questo propostoci dalla Innova, con protagonisti il coro di sole voci femminili The Crossing (dirette da Donald Nally), alle prese con un repertorio contemporaneo di brani scritti quasi tutti interamente per loro. Un misto di sapore arcaico e tensioni contemporanee pervade le varie composizioni, pur provenienti dalla penna di quattro distinti autori. Il più celebre del gruppo è David Lang, qui rappresentato con ben 5 composizioni, tutte costruite sulla falsariga di quel minimalismo apparentemente austero, a tratti impersonale e ipnotico, ma che contiene scarti ben ponderati da cui emergono fremiti di lieve e malinconica inquietudine. Uno stile che l’autore padroneggia con maestria e che gli è valso, vale la pena ricordarlo, un Pulitzer nel 2008, e non a caso con un lavoro vocale. A questo stile si avvicinano, per la matrice minimalista, anche le due composizioni di Fowler, caratterizzate da un incedere mantrico, e gli otto brevi tasselli del danese Pelle Gudmunsen-Holmgreen, che restituisce un testo intriso di un ermetismo alla Getrude Stein con una grazia e una purezza quasi infantile, ma nient’affatto improvvisata. A completare il cd, il brano più lungo e articolato, suddiviso in sei sezioni ciascuna legata a un testo facente parte di una raccolta di liriche medievali su temi amorosi che il newyorkese William Brooks traduce musicalmente con una notevole varietà di tecniche compositive vocali, che spaziano dall’omofonia al contrappunto ritmico, sopra un territorio armonico di stampo modale. Qui, come negli altri pezzi, l’ascoltatore è chiamato ad immergersi in dimensioni sonore apparentemente remote, a tratti cupe e dolenti, ma in ultimo affermative – come recita il titolo del brano conclusivo, ancora a firma Lang, che dà il titolo al cd –, se non altro per la fulgida bellezza delle architetture sonore e degli impasti vocali, così splendidamente imbastiti da queste pregevoli e avventurose musiciste.
Voto: 8
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