Dylan Ryan / Sand ‘Sky Bleached’

(Cuneiform 2013)

Per descriver il suo esordio, il batterista Dylan Ryan, ne
spara di belle (un suono fra Black Sabbath, Cure, Joni
Mitchell
e free jazz), sarà colpa di eccessi alcoolici,
poiché di tutto ciò, non se ne trova traccia (grazie a
Dio).
In compagnia del duo Sand (Timothy Young e
Devin Hoff, chitarra e basso), Ryan, squaderna un dischetto di
acid rock, con leggere quote jazz, come da tempo non se ne
sentiva.
Godibile e furioso, fra musica del deserto ed attitudine
soundtrack.
Vecchio come il cucco si dirà.
Ma il bello è
proprio questo.
Evoca sfracelli Quicksilver Messenger Service
depotenziati, torcibudella in odor SST (Joe Baiza ad un
passo) e madrigali, contemporanei e fumiganti, come li concepirebbero
i Rangda.
Poi se ci aggiungi che esce per Cuneiform,
e nel catalogo, par un moscone solitario e fastidioso, l’effetto è
proprio intrigante.
Per contrastar le ondate di calore in arrivo,
praticamente perfetto.
Volume a palla e birra ghiacciata di
contorno.
Null’altro da chiedere.

Voto: 7

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