Honeybird & the Birdies ‘You should reproduce’


(Trovarobato 2012)

Difficile da catalogare perché ricco di stili e influenze, il secondo lavoro degli Honeybird & the Birdies ‘You should reproduce’, prodotto grazie a un finanziamento collettivo attraverso Kickstarter, è senz’altro di alto livello.
La band, composta da Monique Mizrahi, Paola Mirabella e Federico Camici, impegnati con una gamma molto ampia di strumenti, dai più esotici a quelli più tradizionali, si è avvalsa della produzione di Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa) e del mix di Tommaso Colliva.
World music, indie rock, ritmi tropicali, rap, folk, canzoni in tedesco e in dialetto catanese, solo per citare alcune delle suggestioni, si mescolano incredibilmente in un lavoro ricco ma omogeneo, sperimentale ma rassicurante.
Anche le tematiche toccate nel disco sono alquanto eterogenee: la teoria della Terra cava di Edmund Halley abbinata a una danza malese bandita dal governo islamico (To the Earth’s Core), i genocidi perpetrati verso i buddisti in Cambogia e gli armeni nell’Impero Ottomano (Perejil), oltre a escursioni newyorchesi (East Village) e romane (Where d’ya live yo?), californiane (Swimming Underwater) e africane (Canopy Dream), che si concludono con un viaggio mescalinico nella title track. Un caleidoscopio di suoni e sensazioni: in poche parole ‘You should reproduce’ è un ottimo disco.
Curiosità: il nome dell’album pare derivi da un invito espresso a Monique Mizrahi da parte della sua ginecologa al termine di una visita.

Voto: 7

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