J. Elizondo, D. Tanner ‘Of Birds and Lemons’

(Navova Records 2012)

David Tanner e José Elizondo sono due compositori contemporanei cronologicamente divisi da una distanza di circa trent’anni, ma senz’altro accomunati dalla poetica espressiva e tecnica. Nessuno dei due è incline a intellettualismo di qualche sorta, preferendo invece una musica diretta, che sappia comunicare e arrivare subito al cuore dell’ascoltatore. Ecco allora che si preferisce adottare un impianto schiettamente tonale, ricorrendo a temi chiaramente afferrabili e spesso reiterati, sostenuti da una ritmica pervasiva e trascinante. L’orchestrazione è scintillante, e il tenore emotivo di ciascun brano, fatte rare eccezioni, è di luminosa allegria, accentuata, nel caso di Elizondo, dal ricorso a un contagioso materiale folklorico di ascendenza sudamericana, col quale peraltro nemmeno Tanner disdegna confrontarsi. Fin qui, tutto scorre liscio. Troppo liscio, però. Anche nel generare piacere e allegria ci sono diversi livelli di profondità, e qui non siamo ai massimi, a causa, a mio avviso, di un eccessivo indugiare su temi di non enorme efficacia espressiva, di una struttura che sovente non ripaga ascolti ripetuti, di una ricerca un po’ pacchiana della comunicatività. Un po’ meglio comunque Elizondo, che trae giovamento dalla brevità delle sue composizioni, più in sintonia con le professate intenzioni di immediatezza.

Voto: 5

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