Dick Wood ‘Not Far From Here’

(Pfmentum 2011)

Carnazza, tanta, bella e spessa.
Strappata a morsi feroci, con
il sugo a colar dagli angoli della bocca masticosa.
Opera
esplosiva “Not Far From Here”, contagiosa ed
epidermica.
Insieme lucido e caracollante, con le parvenze di una
big band di New Orleans, che macina, macina, macina.
Fra
composizione e scomposizione, con tanto di liquido infiammabile nel
mezzo.
Blues, jazz, slogamenti del bacino, manipolazioni digitali,
silenzi, daje col mambo e bacia quella ragazza.
Portala
fuori!
Fesso che aspetti!
Non apre la porta bussando, prima la
scardina, poi, chiede permesso.
Si! Si! Si!
Permesso
concesso.
Sun Ra ed Ornette Coleman se la ridono,
sbronzi e felici.
Dal vivo, uragano, probabile/certo.
Un lavoro
d’accetta, eseguito con cura e sensibilità animale.
Ed
affanculo (1), ogni posa snobistica.
Te lo stacca il piedin
dondolante, e la gamba, segue di poco.
Si suda da queste parti, e
quel che si beve, non migliora la situazione.
Magnificamente
organizzato ed eseguito.
Dick Wood, è in combustione
libera.
Ad aizzarlo ulteriormente Dan Clucas, Hal
Onserud
, Mark Trayle, Marty Mansour, Dan
Ostermann
e Chuck Manning.
Nessun cedimento o
indecisione da queste parti.
Fra denti, cuore e ragione.
Bacia
quella ragazza.
Adesso.
Alza il volume.
Ora.
Ed affanculo
(2), la vecchia del piano di sotto.

Voto: 8

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