Kathryn Stockett ‘The help’

Di Elisa Girotti

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Siamo a Jackson, nel profondo sud degli USA, il ‘68 non si è ancora compiuto, Bob Dylan ha appena iniziato a strimpellare e la lotta per i diritti civili è ancora ai blocchi di partenza. Miss Skeeter, appena tornata dall’università, decide di scrivere le storie delle domestiche (the Help) di colore di Jackson. Partendo da Aibileen, la remissiva cameriera tuttofare di una sua compagna di bridge ed arrivando a Minnie, l’irascibile amica di Aibileen, famosa per le sue torte e la sua lingua tagliente, Skeeter racconta le vite di chi per anni ha servito in casa dei bianchi, venendo trattata da Nera. Da queste tre voci soliste, si staglia un vero e proprio coro di donne, tutte diverse, tutte vere, tutte con una storia degna di essere scritta, raccontata ed ascoltata. Si fa fatica a definire questo libro, la mano che muove i personaggi è tenue e decisa, dolce e severa, profonda e semplice. Raccontare le storie delle domestiche di colore di Jackson è la scusa per parlare del coraggio di cambiare, del coraggio tutto femminile di rendere pubblici i propri sentimenti, il coraggio di prendere la vita a quattro mani, ed i personaggi sono divisi tra chi questo coraggio ce l’ha e chi invece si nasconde. Ci si nasconde dietro un matrimonio, dietro un padre importante, dietro le convenzioni sociali, dietro la necessità di lavorare, ma si può anche uscire allo scoperto: la morte di un figlio, un’umiliazione di troppo, la scoperta della propria vocazione, il bisogno di cambiare le cose, tanti motori, tanti motivi. Una straordinaria storia di ordinarietà. Chissà che tra qualche anno ‘The Help’ non parli di due badanti e della ragazza che tornata dall’università con niente in mano ha deciso di scrivere la loro storia?

Link: Kathryn Stockett, The help, Milano, Mondadori, 2012