Ravenscry ‘No Way Out’


(Wormhole Death records / Soul food distribuzione 2011)

Avevamo già ascoltato i milanesi Ravenscry con il loro EP qualche mese orsono, ed eccoli che li ritroviamo al loro debutto sulla lunga distanza, riproponendo diversi dei pezzi già pubblicati.
Per chi non avesse letto il precedente articolo, la band ci propone un metal alternativo con voce femminile, e se da un lato il riferimento ai Lacuna Coil è pressochè inevitabile, i Ravenscry vanno oltre, con qualche inserimento elettronico qui e lì e un misto di generi sicuramente più interessante rispetto alle ultime proposte di Scabbia e company.
Dunque, nella tracklist ritorna il trittico di Redemption di cui posso indubbiamente confermare la bontà, e così anche il singolo Nobody, orecchiabile e con il suo ritornello decisamente over the top, pur impreziosito dall’ugola della Giulia Stefani. Insomma, fin qui tutto ok.
Gli “inediti”, invece, mi son sembrati pezzi non particolarmente memorabili, tipo Elements Dance o Embrace, stilisticamente simili a quanto già sentito ma senza particolare orecchiabilità. Intendiamoci, i nostri son sempre professionali e il loro alt metal è sapido, però c’è la netta sensazione che il meglio si siato concentrato sull’ep e i pezzi più strettamente filler siano, invece, finiti sull’album. Potrei indubbiamente salvare This funny dangerous game, ma ci fermiamo lì.
I testi, su cui non mi ero soffermato in precedenza, a tratti son quasi imbarazzanti, imbroccando un inglese che a tratti non ha senso neanche con una traduzione ricercata (“[your voice] sounds but doesn’t echo”, “was it just that drink more?”). Niente d’imperdonabile per carità, ma insomma, detrae dalla professionalità di un gruppo che suona preparato.
Insomma, l’album ripropone i bei pezzi dell’ep, e d’accordo, ma al di là di quelli non c’era molto altro d’imperdibile nel reportorio del gruppo, forse era meglio aspettare per il debutto sulla lunga distanza.

Voto: 6

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