Beniamino Cavalli ‘Non ci sono per nessuno’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Alessandro Colò

colo.ales@gmail.com

 

Veniamo subito al punto, “Non ci sono per nessuno” ha tutti i pregi e i difetti che ci si aspetterebbe di trovare in un romanzo d’esordio…ironia, freschezza, felici sperimentazioni lessicali ma anche parole che a volte girano a vuoto e personaggi abbozzati.
Il romanzo è l’intreccio di due storie che attraversano le ultime due decadi e per me, ultratrentenne d’oggi, leggerlo è stato come ricalcare le orme di un cammino già percorso.
C’è la storia di Lucio, un timido adolescente che si affaccia agli anni novanta con lo sguardo consapevole e rassegnato all’omologazione che questi richiedono e con la passione per il grunge che proprio in questo periodo sta vivendo la sua decadente esplosione.
C’è la storia dell’impiegato Giordani, trentenne che cerca di adattarsi come un cameleonte ad un lavoro impersonale in un’azienda ancora più impersonale e l’unica soluzione che trova per salvarsi da un mondo che vuole incasellarlo è quella di essere il più indifferente possibile agli occhi dei colleghi, rischiando però di naufragare egli stesso nell’indifferenza verso tutti e tutto, rimanendo quotidianamente aggrappato al sogno di essere “diverso” dagli altri e di avere una via d’uscita che passa attraverso la scrittura di un musical.
Il filo conduttore che unisce le vicende di Lucio e Giordani è rappresentato da un libro che accompagna, solo all’apparenza casualmente, lo scorrere dei capitoli e i salti di tempo e di spazio che ci vengono proposti.
Sin dalle prime pagine si sorride delle manie ossessive dei protagonisti e ci si sorprende nel rivedere le immagini di due mondi diversi, uno fatto di scarpe e giubbotti firmati e l’altro di videoterminali e tastiere, che si conoscono fin troppo bene.
L’autore, che si dimostra un abile tessitore di trame, avrebbe però potuto evitare alcune ridondanze usate per marcare le caratteristiche dei protagonisti, magari avrebbe potuto dedicare più attenzione a quelle che rimangono solo abbozzi di storie parallele e a personaggi secondari che spesso sembrano buttati nella mischia per poi scomparirne all’improvviso, lasciando qualche dubbio sull’utilità delle une e degli altri ai fini del racconto.
Il romanzo è senza dubbio godibile e il suo autore può rappresentare una valida scommessa per il futuro…sperando di non travarmi in mano tra dieci anni un romanzo con protagonisti degli EMO…

Link: Beniamino Cavalli, Non ci sono per nessuno, Ancona, Italic, 2011