AA. VV. ‘iFest – Mini Festival di Musica Indie’

(Ribess Records 2009)

Nuova uscita in casa Ribess Records dedicata alla prima (e per ora unica) edizione dell’ “iFest – Mini Festival di Musica Indie” svoltosi il primo maggio del 2009 in quel di Sant’Arcangelo di Romagna. L’iniziativa, alla cui organizzazione ha partecipato anche l’Assessorato alle politiche giovanili e agli scambi internazionali della Provincia di Rimini, ha visto protagonisti alcuni dei nomi di punta della scena indie nostrana. La compilation qui recensita raccoglie un brano per ciascuno dei partecipanti più alcuni contributi extra di musicisti non fisicamente presenti ma vicini “in spirito” alla manifestazione.
La raccolta testimonia di un panorama musicale abbastanza variegato, in cui si passa dall’alt rap dei Uoki Toki (ormai una solida realtà nel panorama musicale italiano) al cantautorato post de Le Luci della Centrale Elettrica; dalle vampate tecno-hardcore dei No Seduction al garage sperimentale della Fuzz Orchestra; dalle atmosfere notturne dei Santo Barbaro (occhio al CD appena uscito sempre per la Ribess Records, “Mare Morto”, uno dei più sorprendenti debutti nell’asfittico panorama cantautorale italiano) al drammatico romanticismo di Pane; dal blues de Il Pan Del Diavolo (e, del resto, con un nome così cos’altro avrebbero potuto suonare?) all’avant-rock cacofonico ed ispirato al free jazz dei Los Hermano Ramonda; dal tenero carillion orientaleggiante (condito da gorgheggi di soprano) di Paq, alla lunga litania di stampo radioheaddiano di Adriano Modica e la Terza Mano – senza dimenticare il contributo di Dente, uno dei più promettenti cantautori nostrani in circolazione, qui alle prese con un divertissement deliziosamente ironico di neanche un minuto (La Più Grande Che Ci Sia – ed il riferimento non è ad una donna…).
Al di là delle molte ombre (troppi brani privi di nerbo, confezionati con arrangiamenti fiacchi e conditi da testi pretenziosi), questa della Ribess Records è comunque un’antologia interessante, perché porta alla ribalta un sottobosco di produzioni (comunque vivo e fertile e perciò meritevole di attenzione) troppo spesso ignorato da critica e pubblico.

Voto: 6

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