Naked Musicians ‘Emiliano Culastrisce’

(Improvvisatore Involontario 2009)

Il nuovo corso di Improvvisatore Involontario, collettivo-etichetta italiano che annovera tra le sue fila alcuni dei musicisti più interessanti e coraggiosi del nostro Paese, si manifesta con tre uscite contraddistinte da un packaging in cartoncino nero con finestre ellissoidali da cui occhieggiano le irriverenti immagini di copertina. Si tratta di una scelta estetica, unica ed irripetibile, che vuole commemorare le avventurose origini del Simbolo e dell’Idea, come i lettori di Kathodik avranno modo di apprendere leggendo l’intervista a risposte multiple pubblicata su queste stesse pagine. Il primo disco del trittico, frutto di uno dei raduni dell’intero collettivo (denominati appunto ‘Naked Musicians’) svoltosi per l’occasione ai Mercati Generali di Catania nell’agosto del 2008, assume fin dal titolo le fattezze di Emiliano Cinquerrui, avvocato, musicista e cantante, personaggio a dir poco singolare, poliedrico e dall’eloquio caustico e sferzante, alcune delle cui avventure improvvisate sono narrate nella successione dei pezzi. Un foglietto accluso al disco contiene l’esatta tracklist, volutamente confusa nel retro copertina con il dichiarato intento di creare un’edizione-feticcio. All’opera hanno contribuito una ventina di strumentisti. L’impatto, dopo un’introduzione affidata ad una citazione da Totò seguita da un fragore percussivo, è affidato al secco free-funk di Emiliano e gli animali felici che si trasforma negli ultimi tre minuti prima in una fughetta silente, per poi riesplodere in un caos dove occhieggiano congas e chitarre elettriche. La dichiarazione d’intenti c’è già tutta, non resta che perseverare nell’ascolto di quest’opera che intercala cellule di improvvisazione di stampo jazzistico (ma non solo) a deflagrazioni di un’ugola da hardcore punk, squarci di Sprechstimme, narrazioni con testi, si torna a ricordare, completamente improvvisati, pieni di nonsense, enfasi di velari e gutturali, allitterazioni e ossimori. I titoli dei brani promettono quello che la musica poi ampiamente mantiene (qualche altro esempio?Emiliano e Biagio incontrano il bidello della filosofia, Emiliano e la Piorrea, Emiliano e il gengidentifricio). La ricetta di un Naked Musicians è assolutamente segreta. Non è dato a nessuno rivelare e divulgare le regole e convenzioni alla base dell’alchimia sonora prodotta da questi diavolacci. Fatto sta che il risultato è positivo, e ad ascoltarlo ci si diletta alquanto. Figuriamoci a suonarlo!

Voto: 8

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Autore: belgravius@inwind.it