Eva Mon Amour ‘La doccia non è gratis’

(29Records/Believe 2010)

Seconda prova per il trio romano, già Cappello a Cilindro: come nel recente predecessore “Senza niente addosso” abbondano i retaggi di rock italico anni novanta (e fanno due decenni due), vengono in mente i primi Negrita (Il giorno dopo) ma anche degli Afterhours in salsa acid blues (Stimoli, Potrei limitarmi).
Un’esplicita attitudine cantautorale che punta alla brillantezza e alla rima arguta, ma solo in rari episodi le trova (il buon singolo Randagi, Potrei limitarmi); si pesta sul ritornello, sullo slogan, ma manca la scossa della genialità, e la ripetizione non fa altro che sottolinearlo.
Déjà vu. Raymond Queneau, Esercizi di stile.

Voto: 5

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Autore: alealeale82@yahoo.it