Tribraco ‘Cracking The Whip’


(Megasound 2008)

A un anno esatto dall’uscita nei negozi mi trovo tra le mani il disco di esordio di un gruppo di cui ho sentito dire un gran bene, i romani Tribraco. Band attiva da ormai cinque anni, il quartetto viaggia spedito sulle ali di un jazz-rock caldo e ammaliante, tra veleggiamenti orientaleggianti (The Human Cannonball) e ritmi che si fanno a tratti sincopati e a tratti più sinuosi, dimostrando di aver appreso le lezioni di Zappa, dei canterburiani e delle sperimentazioni jazz contemporanee, senza scordare folleggiamenti funky (Il Cucchiaio D’Acciaio) e scorribande swing (Fuga Da Alghero).

Un disco tutt’altro che facile: sottile, funambolico, passeggia su linee che si intrecciano a folle velocità senza perdere il filo, in un tourbillon multicolore che però ipnotizza, sia nei momenti più elettrici che in quelli più strettamente jazzy.

Tecnicamente ineccepibile, il suo guardare indietro più che avanti è forse la sua unica pecca: per quanto vibrante e carico di energia, il disco risulta forse un po’ di maniera. Ma probabilmente, come spesso accade in lavori del genere, la dimensione live saprà sicuramente dare quel qualcosa in più che su disco difficilmente riesce a venir fuori. Aspetto con ansia di vederli passare in terra marchigiana.

Voto: 7

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