Benaissa ‘Tables Turn’

(Jah Solid Rock/Silver Kamel 2008)

Non posso fare a meno di restare un pò sorpreso nell’imbattermi nel faccione pensieroso incorniciato nei lunghi capelli rasta di Benaissa. Sarà colpa di un pregiudizio razziale spicciolo, ma non poteva che trattarsi di reggae, ska, dance hall o qualcosa del genere. E così è. Un bel cd reggae, che però non disdegna escursioni in territori più electro e r&b, sempre all’insegna di un’atmosfera rilassata e piacevolmente solare. Un folto gruppo di artisti a quanto pare celebri nell’ambiente (Lloyd De Meza, Benjah, TinQ, Lady G… li cito nel caso magari li conosciate) arricchiscono con la loro presenza il debut album di questo ragazzone olandese, discretamente conosciuto in patria per aver, tra l’altro, aperto il concerto di Sean Paul a L’Aia nel 2003.

A parte le tracce più legate alla tradizione reggae/dance hall, vorrei segnalare alcuni episodi più borderline: i gingilli elettronici di Third Degree danno un tocco giocoso alla traccia; Another Burial parte con un beat greve e martellante, procedendo poi verso un intrigante reggae dal sapore gansta; Endless Love sconfina definitivamente nell’r&b; l’assolo di chitarra che apre Why Fight Me sembra preannunciare un’apertura al rock che però poi non arriva; infine la lenta cavalcata Tables Turn, dal gusto tribale e sofferente.

Piccole aperture che sottraggono il lavoro alla monotonia ossessiva dei tempi in levare tipici di questa musica. Una spinta maggiore verso la contaminazione magari avrebbe potuto svelare territori poco esplorati in un genere, il reggae, tutto sommato ancora fermo (almeno nelle mie conoscenze) a re Marley.

Voto: 5

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