Jewels For A Caribou ‘The Land Of Nasty Toys’

(Ribess Records 2008)

La Ribess Records stupisce ancora una volta con una uscita di assoluto pregio come questo “The Land Of Nasty Toys” degli italianissimi Jewels For A Caribou. La formazione, composta da Alberto Casadei (voce, armonica a bocca, concertina, percussioni, sega), Marcello Rinaldi (chitarra elettrica e acustica, lap-steel, banjo, mandolino, pianoforte, tastiere, fiddle, sega, backing vocals), Alessandro Gentili (chitarra acustica, banjo), Filippo Tosi (basso, pianoforte, tastiere) e Andrea Perugini (batteria, percussioni), propone una collection di ballad oscure, in cui alt-country, gothic folk, accenti post e new wave si mescolano alla perfezione, dando vita ad un piccolo rosario di nebbiose confessioni notturne.
I numi tutelari dell’operazione sembrano essere artisti del calibro di Nick Cave, Calexico, Tom Waits e Mark Lanegan (la cui influenza, del resto, è evidente anche nel registro baritonale di Casadei) – anche se i nostri, tra le loro fonti di ispirazione, citano, tra gli altri, anche gruppi come Joy Division, Smog e Sixteen Horsepower.
Ad ogni modo, basta ascoltare tracce come Two Angels, Dark Water (con la melodia intonata da un’armonica suadente), l’alt-country di Woodcutter House, la maestosa Smog In The Fog, Wowen Hand, Waiting For Me In Trouble, con il suo incedere minaccioso, Bubba e The Shoemaker, carica di una tensione difficile da dimenticare, per rendersi conto che i Jewels For A Caribou non sono una meteora, ma un band con un solito background e un luminoso futuro.

Voto: 8

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