Tom Carter ‘Skyline Grinder’


(Three Lobed Recordings 2008)

L’avventura musicale di Tom Carter comincia (alla fine degli anni ’80) come chitarrista dei Mike Gunn. Un paio di anni più tardi, assieme alla futura moglie Cristina e all’amico Kyle Silfer, diede vita ai Charalambides, uno stralunato trio nelle cui composizioni confluivano sonorità psichedeliche e manipolazioni sonore d’avanguardia. Dopo un paio di cassette (“Our Bed Is Green” del 1992 e “Union” del 1994), Silfer abbandonò la band. Fu rimpiazzato da Jason Bill e la nuova formazione, dopo “Historic Sixth Ward”, lavoro con il quale abbandonava lo sperimentalismo radicale delle prime uscite in favore di un folk più surreale, registrò il capolavoro “Market Square”, un doppio LP debitore di band come Red Krayola e Popol Vuh.
Da quel momento, i Charalambides inondarono il mercato di innumerevoli pubblicazioni – senza citare i lavori solisti da parte di tutti e tre i membri e i numerosi altri progetti messi in piedi.
Per quanto riguarda Carter, questo “Skyline Grinder” è la sesta uscita in solitario, la seconda nel corso di questo 2008 (l’altra è “From the Great American Songbook”, una collaborazione con Christian Kiefer) e si tratta di un lavoro perfettamente in linea con la sua produzione precedente. LP è infatti costituito da un solo brano, lungo ben 36 minuti, una meditazione psichedelica in cui schitarrate elettriche e manipolazioni sonore avanguardistiche si fondono in un flusso sonoro unico, che non lascia tregua all’ascoltatore. Si tratta di un’opera indubbiamente affascinante, dalle trame sonore ricche di spunti e ricercate, anche se a tratti sembra emergere un pizzico di autoreferenzialità.
Gli amanti della sperimentazione magari anche un po’ solipsistica ci sguazzeranno come pazzi; tutti gli altri sono pregati invece di astenersi.

Voto: 7

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