Violet Naif Implosion ‘Instant: Love’


(Autoprodotto 2008)

Un art work che guarda a Daniel Jonhston e un nome che ricorda le implosioni folk di Lou Barlow potrebbero già dare un’idea del prodotto dei fratelli Mauro e Fausto Ferrara da Milano. Questi Violet Naif Implosion affondano le radici nel rock alternativo americano a bassa fedeltà a cavallo degli anni ’80-’90, sposando sonorità garage-punk che strizzano l’occhio al noise newyorkese. Diversi i punti di riferimento: le distorsioni estreme dei Dinosaur jr su tutti, ma anche l’attitudine lo-fi scanzonata dei primi Pavement, il gusto ruvido ma al contempo melodico dei Pixies e la ritmica granitica degli ultimi Nirvana.

Un breve gorgoglio di 10 secondi inaugura il lavoro, fungendo da apripista per Ladybug, semplice melodia sghemba deformata e stravolta a destra e a manca. Love Song si apre con un paio di accordi acustici, che affondano poi in un turbinio gracchiante ubriaco, virando verso metà traccia in un limbo sonico ipnotico. Bipolar X-plose si adagia su un tessuto più uniforme, agitato dalle solite distorsioni compulsive di Mauro. L’accoppiata strumentale che chiude l’album, Lollipop Man (le due tracce compongono un unicum designato con lo stesso titolo), ci mostra una faccia del gruppo che guarda più al noise e al post-rock, perdendo però l’aurea giocosa della prima parte del lavoro.

Un ottimo esordio per il duo milanese, che denota una buona dose di originalità pur nella limitatezza della strumentazione. Un sound fresco e pulsante, sbarazzino ma non banale. Speriamo trovino una produzione che riesca ad ampliarne la visibilità senza stravolgerne il gusto in bassa fedeltà. Bravi.

Voto: 10

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