Daniele Brusaschetto ‘Circonvoluzioni’

(Bosco Rec. 2007)

Due anni dopo “Mezza Luna Piena”, Daniele Brusaschetto se ne esce con un altro capolavoro intitolato “Circonvoluzioni”.
Abbandonato quasi del tutto il versante industrial che aveva caratterizzato in parte le sue prime produzioni da solista, risaltano ancor più come vero e proprio marchio di fabbrica le parole del nostro: testi declamati come messe sacrali, l’anima dell’autore comunica come in trance, fredda, impassibile; ogni parola è musica, ogni sillaba, scandita con lentezza e chiarezza disarmanti, è densa di significati, indispensabile, e si pianta come un chiodo nel cervello di chi ascolta.
Solo le parole tengono legato l’autore al mondo fisico: già il cantato è monocromatico, monocorde e spettrale (Ego mangiato crudo, Il ruscello nella tazza, con le sue sillabe striscianti e cerebrali, la sonnambula Animali esausti), a parte rari episodi in cui c’è posto per qualche minima apertura melodica; e il lato strumentale fa da contraltare alla voce, con timidi ed ovattati ritmi percussivi che provano ad emergere qua e là, ma che prontamente vengono ricoperti da un tessuto bianco fatto di sottili fili di sonorità elettroniche e accordi di chitarra acustica dosati col contagocce. Risultato è un’ ambient minimale in alcuni casi memore delle vecchie derive post-industriali (Ciment, la già citata Animali esausti, Invenzioni), in altri meno ostica e più accessibile, come Blow the horns, con i suoi ritmi di matrice trip hop conditi di glitch, e una melodia quasi “pop”, se paragonata agli altri episodi dell’album.
Per il resto, Female e Black synthetic confermano che ci troviamo di fronte a un pregevole pittore di paesaggi sonori, che mostra forse qualche affinità col connazionale Fabio Orsi: se qui le tinte prevalenti sono il bianco, il nero e le scale di grigi, le parole valgono comunque più di mille colori.
Cantautorato e sperimentazione si fondono alla perfezione in Brusaschetto, tesimonianza vivente che c’è ancora speranza per la canzone italiana di diventare adulta dopo un secolo di adolescenza.

Voto: 9

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Autore: alealeale82@yahoo.it