Massimo Ciolli mc2 ‘Kuanzik’

(Elaborazioni Sonore Firenze 2007)

Il chitarrista fiorentino Massimo Ciolli (alias “mc2” come lui stesso puntualizza) ha già all’attivo una corposa produzione discografica, con diversi titoli pubblicati da etichette indipendenti ma anche dalla ben nota Splasc(h) (‘Cronopios’, 1988).
Il progetto Kuanzik, che si annuncia con un cd dalla grafica (forse) eccessivamente spartana e ‘tecnologica’ che non ci fa presagire alcunché riguardo al contenuto, vede il leader, cui si deve la composizione di tutti gli otto temi, alla chitarra e alla testa di una formazione comprendente vari esecutori che si alternano agli strumenti (Stefano Bambini e Simone Tecla alle percussioni, Giulio Isacco Lampronti e Tommaso Montagnani al basso) e alle voci (Virginie Capizzi, Marina Mikropulos, Andrea Picchietti).
Proprio quest’interazione tra chitarra, basso, batteria e le numerose voci maschili e femminili che screziano con lo scat i vari brani ci appare come il marchio di fabbrica del progetto, caratterizzato da suoni ed arrangiamenti ricercati, raffinati e ‘puliti’ (Totò, Passing Events, Milestranes, Aleatory Precariousness, Cinque seggioline al sole, piccole gemme di smooth jazz, pigro e sognante) che ondeggiano al ritmo dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere da cocktail.
Poi, alla sesta traccia, il pezzo che non ti aspetti: Tesla, rumoristico, dissonante e percussivo, uno spruzzo di vetriolo nel mojito. Un bell’intermezzo, veramente fuori dalle righe, a spezzare un ritmo altrimenti (forse) un po’ prevedibile. The Chance ritorna subito nei ranghi, con batteria spazzolata e una bella chitarra a sussurrare tema e variazioni; nella conclusiva Extemporaneous Future torna lo scat della voce femminile, rotto da un break percussionistico che le lascia nuovamente il posto.
Come concludere? Abilità strumentistica indiscutibile, eleganza e fraseggi impeccabili, mood notturno e lounge a go-go. Un disco che porta alta la bandiera del jazz-lounge più raffinato senza però apportare significative variazioni (con l’eccezione di Tesla). Vista la sovrapproduzione degli ultimi anni dovuta alla riscoperta del genere, ‘Kuanzik’ rischia pertanto di perdersi nel magma generale, e di finire relegato a solo sottofondo di localetti trendy. Peccato.

Voto: 6

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Autore: belgravius@inwind.it