Michel Chion ‘Un’odissea nel cinema. Il 2001 di Kubrick’

 

Di Marco Loprete

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“2001: Odissea nello spazio” è una delle pellicole fondamentali della storia del cinema, un’opera in grado di imprimersi in modo indelebile nell’immaginario collettivo, capace di influenzare profondamente intere generazioni di cineasti e buona parte della successiva produzione fantascientifica (e non) nell’ambito della settima arte.

Michel Chion, scrittore, compositore, autore di film e video nonché teorico dell’ascolto e dell’audiovisione (ha pubblicato svariati saggi sui prestigiosi “Cahiers du cinéma”, oltre a numerose monografie su registi e opere dedicate alla musica concreta, all’ascolto, alla teoria della sceneggiatura e ai mestieri del cinema), in questo bel volume edito dalla Lindau, ripercorre la genesi del film e ne analizza gli aspetti fondamentali, dal montaggio alla scenografia, passando per la recitazione degli attori, l’utilizzo del commento sonoro, le luci e così via.

Con un linguaggio semplice e preciso, il saggio di Chion cerca di addentrarsi nei misteri di una pellicola che, più di ogni altra, è forse vicina all’idea di un cinema “assoluto”, dal momento che essa si propone come “un perpetuo qui ed ora e come una purga di memoria” in cui tocca a noi spettatori il compito di “costruire questa memoria, di riempire queste cavità, di scrivere su questo vuoto e di porre un’iscrizione, se vogliamo, su questa lastra senza nome” che, al pari del monolite “protagonista” del film, è “2001: Odissea nello spazio” nella sua interezza.

Da sottolineare come questa seconda edizione del volume (la prima pubblicazione risale al 2000) sia stata arricchita, in occasione della morte del Maestro, di un capitolo aggiuntivo dedicato all’ultima, controversa opera di Kubrick, “Eyes Wide Shut” (letteralmente, “occhi spalancati chiusi”) in cui Chion (talvolta con qualche forzatura) cerca di stabilire una connessione tra questa pellicola e “2001”, individuando punti di contatto e differenze tra due film che, in fondo, trattano in modo ineguagliabilmente sublime uno stesso tema: quello “del mistero della nostra vita sulla Terra”.