Baby Control ‘Best War’

(Ache Records / Scratch 2007)

Chiamarlo ancora punk dopo Yeah Yeah Yeahs e dopo il fenomeno p-funk sarebbe riduttivo. Il genere che ha fottuto la fine degli anni 70 riducendo le strutture a semplici progressioni di tre accordi e ritmiche di base, oggi si incarna in variazioni che vanno dal noise al folk, dalla acid all’hardcore. Questo eclettismo conferma come le premonizioni di eroi quali Ramones o Sex Pistols fossero molto al di là dei tempi. Il no future insomma è sempre di più mutato in un now-future senza traguardo, pieno di possibilità e di attese.

Il disco dei Baby Control non te lo aspetti. Non ti aspetti la freschezza delle voci riot grrl, non ti aspetti un improvviso ritorno ai suoni di chitarra dei Sonic Youth, non ti aspetti una cosa fresca dalla East Vancouver di solito ai margini. Perchè il punk qui è un pretesto. Un sogno trasformato in riff lo-fi mid-tempo che esplorano ancora una volta il blues inevitabilmente elettrificato. 11 tracce in 20 minuti. La voce nascosta dalle chitarre, la melodia e le armonie dalle parti del progressivismo delle Electrelane, o dalle cugine Sleater Kinney, sculettamenti ammiccanti (Caballero), stoner acido superpestato con muri di chitarra intransigenti (Papa Bear, la bella cavalcata slow-tempo Young Love / Youth Troll), teen rock pop col sorriso (Best War) e una conclusione degna delle migliori maledizioni di Kim Gordon e soci ( Girl / Deluxxx Curse).

Zoë Verkulyen, Mark Colavecchi, Dan Tompkins, Chris Vanderlaan: trovatevi un contratto con una major e diventerete in breve i nuovi paladini dell’hardcore post-00. Al prossimo pogo.

Voto: 8

Link correlati:Ache Records

Autore: taffey6977@gmail.com