SensAzione ‘Anche I Pesci Hanno Sete’


(Zeta Promotion/Alkemist Fanatix Europe 2006)

Il secondo album dei marchigiani SensAzione, dopo l’interessante “Frammenti… tra rumori e parole”, avrebbe potuto tranquillamente chiudersi dopo la sesta traccia con buona pace del mio ego di ascoltatore e di recensore.
Infatti fino alla sopraccitata Antidoto, i quattro esprimono un grande potenziale, cavalcando l’ondata pressoché inesistente dell’hard rock/alt rock all’italica maniera e infilandoci una giusta sferzata di ultimi Porcupine Tree; una potenza più che discreta, orecchiabilità al punto giusto e gran produzione.
Purtroppo l’album non si chiude lì, e seguono cinque pezzi che sembrano quasi voler affogare tutto il potenziale espresso dai SensAzione in un oscuro oceano di canzonette (soprattutto Vivere a 1/2, che davvero sembra quasi una riarrangiata di Ligabovi) che sembrano molto buttate lì e fanno di ‘strofa-ritornello-strofa-ritornello’ un mantra davvero deprimente. Intendiamoci, son sempre pezzi ben fatti e costruiti egregiamente, ma dopo esserci goduti mezz’ora di grande album, sentirsi venti minuti di ‘robetta’… l’è dura.
La situazione viene recuperata un po’ con la finale Koyanisquatsi, che però punta palesemente a fare l’alternativa e spicca fin troppo rispetto al resto dell’album per essere interpretata spontaneamente. Gustosi gli urli però.
L’autoproduzione ha chiaramente aiutato molto “Anche i pesci hanno sete”, le idee sono espresse in maniera molto diretta e le atmosfere d’incomunicabilità e attriti psicologici espresse nei testi si riflettono perfettamente nella musica.
Quindi… beh, il secondo album dei SensAzione è senza dubbo da ascoltare con attenzione, e forse a tratti da perdonare, ma resta comunque una delle poche ottime scelte nel panorama rock italiano.

Voto: 7

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