Dennis Cooper ‘Troie’

Un’esperienza sadicamente contemporanea.

 

Di Aldo Piergiacomi

Troie
Dennis Cooper
2007 Fazi Editore
trad: Stefano Tummolini

Sono alcuni giorni che ho finito di leggere quest’ultima prova di Dennis Cooper
e devo ammettere che ne sono ancora provato…

Al primo impatto gran parte del motivo è dovuto necessariamente alla traboccante violenza che vi si respira…quello che viene descritto infatti è in un mondo quasi esclusivamente maschile dove il sesso è sinonimo di sopraffazione, di abuso e di voglia di annientamento… in questo contesto, presi da una perversa
spirale sempre più allucinata, arriviamo a vivere esperienze al limite del
concepibile dove brutalità, sadismo e perversioni arrivano a livelli
difficilmente immaginabili….

Ciò che però ci rende questo percorso possibile è di sicuro l’affascinante
struttura narrativa. Il naturale istinto di abbandonare la lettura, che si prova
nel leggere delle disgustose prove di sadomasochismo dei protagonisti, viene
mitigato, almeno in parte, da quest’alone di irrealtà che sapientemente viene
instillato nei brevi capitoli….

Anche se infatti le recensioni delle prove degli “escort” sono strutturate con
apparente scientificità, sotto forma di schede predeterminate con commenti
attenti solo ai fatti (!) e apparentemente depurati dalle emozioni, l’idea
dominante è quella di un’enorme finzione, di un’altra realtà illusoria, insomma
del cosiddetto mondo del virtuale dove ci si illude con apparente facilità che
in fondo nulla è vero!

Ed è per questo che tutti si sforzano a più riprese di dichiarare la loro
realtà, di ripetere ossessivamente che loro si che sono i protagonisti reali
(!?) tutto sembra illusorio, un gioco di finzioni abilmente creato solo per
essere visibile ed importante all’interno del grande ingranaggio della macchina
mediatica.

Ed è in questo che troviamo il messaggio più profondo, e se possibile, più
spaventoso di ‘Troie’, l’ossessione di essere conosciuti, riconosciuti, di
diventare un mito è la stessa ossessione che proviamo nella nostra società… ed
allora per apparire, per “essere qualcuno”, affinché la gente dica “si è lui!”
ci si inscena fenomeni da circo o spaventosi mostri di ferocia fino al limite
estremo di diventare agnelli sacrificali!

In questo Cooper tocca un vero nervo scoperto della nostra società
dell’apparire, ed il naturale disgusto, provocato dalle mille situazioni
grottesche, serve più che altro da copertura per anestetizzare le nostre
coscienze da una realtà ben più disgustosa…

La realtà che ci ricorda che anche noi lettori in fondo facciamo parte della
schiera di chi vuole a tutti i costi sapere come finisce la saga di Brad e Brian
ovvero di chi, anche se non lo confesserà mai, ne è diventato un inguaribile
fan…