Forest Jackson ‘Cymbalism’

(Mosz/Wide 2006)

Già dal titolo si capisce che i piatti sono i protagonisti di questo nuovo album del berlinese Hanno Leichtmann, già batterista nel gruppo di Jan Jelinek, musicista elettronico negli Static e nei Vulva String Quartet, conosciuto anche in altri progetti quali DJ Attachee Vs. The Beige Oscillator, Paloma o White Hole.

I piatti combinati con l’elettronica generano paesaggi sintetici degni delle migliori produzioni di casa Warp e ricordano quell’asetticità che si respirava in molte prove anni 90 (vedi in primis gli Autechre). Il ritmo sempre misurato, i suoni registrati e sporcati ricordano le sperimentazioni melodic-glitch dei Books mescolate al blues jazz di Amon Tobin (come nell’ipnotica e ironica I Can’t Get Used To It o nell’osmotica Electron), le stratificazioni sonore care alla scuola di Howie B (nella straniante Fiona Farley), le bordate electro inevitabilmente kraute (nello stupendo downtempo massiveattackiano di Wicked Path of Sin) e la bossa frantumata (in Kitchenloop Revisited).

Un disco di electroshifting che parte dalla sezione ritmica fondamentale del jazz e ci conduce in un viaggio in territori sinteticissimi, degni dei migliori Kraftwerk mescolati a una sensibilità blues che non si sentiva dai tempi di Kruder & Dorfmeister. Basterebbe aggiungere un po’ di melodia in più per fare il botto. Attendiamo.

Link:
Mosz Records

Voto: 8

Link correlati:Sito Static

Autore: taffey6977@gmail.com