AA. VV. ‘Dis-patched’

(rx:tx/Microsuoni 2005)

Osservate come tutta la faccenda musica stia ormai collassando su se stessa, svuotata da misere logiche di mercato volte ad una ripetitiva, nauseante, imperterrita metabolizzazione di fenomeni già stati. Osservate come, sempre più di rado, emergono discorsi davvero nuovi, realtà autoctone e con un minimo di spessore e come una certa tendenza all’inflazione inizi ad appiattire anche la scena cosiddetta di avanguardia. Un po’ come non sapere più a quale dio dell’arte votarsi, o forse non c’è neanche più uno stimolo per esplorare in quella direzione, fatto è che manca spirito di ricerca e mancano nuove spinte propulsive. Questa attitudine sembra cambiare diametralmente se solo ci si sposta di un minimo in latitudine, prova tangibile ne è l’apertura di vedute e la passione palpabile che anima il collettivo di produttori e promoters serbi che va sotto il nome di Belgradeyard Sound System. Loro la paternità del Dis-patch Festival di Belgrado, loro quindi l’idea dalla quale scaturisce questo prezioso digipak, completo di un booklet fotografico al suo interno, che è un resoconto ottimamente assortito degli episodi salienti svoltisi durante i primi tre anni di vita del festival, precisamente nelle edizioni che vanno dal 2002 al 2004. Quello che i due Cd che trovate all’interno contengono è quanto di meglio riesca oggi ad esprimere l’avanguardia elettronica e non, utile anche per fare luce sui territori di ricerca più interessanti all’alba del nuovo millennio. Ed è davvero spiazzante l’azzardo con il quale qui si accostano artisti diversi tra di loro per stili ed intenti, tanto quanto risulta sorprendente la naturalezza della resa finale. Di scena ben una ventina di autori presi fra la crema della musica sperimentale contemporanea; parlo di nomi del calibro di Colleen, Tarwater, Radian e Dictaphone ma anche di fuoriclasse del suono digitale quali Rechenzentrum, Monolake, Luomo, AGF, Murcof e Aoki Takamasa, tutti singolarmente coinvolti in una sentita interpretazione, collocata poi insieme al resto ai fini di un risultato funzionale. Un iter attraverso atmosfere rarefatte e ad alto tasso emozionale che si susseguono in un meccanismo cinematico e ad ampio spettro. Ben 22 episodi dove perdersi fra ambient ed elaborazione digitale, rotture noise e digressioni post rock, sperimentazioni folk, commistioni jazz e improvvisazione. 22 tracce dalle quali emergono anche autentiche rivelazioni come l’intelligent-techno di P.O.S. e quella d’ambiente di Information. Musica allo stato dell’arte e dai grandi contenuti, assemblata con cura quasi maniacale dalla benemerita rx:tx di Ljubljana. Una preziosa raccolta da recuperare, un imperdibile compendio che andrà ad inserirsi di diritto tra i pezzi forti di qualsiasi collezione che si rispetti.

Voto: 10

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