Gabriel Paiuk Jason Kahn ‘Breathings’


(Cut Records 2006)

Raffinato e articolato duo tra pianoforte – preparato – e computer processing: si presenta da subito denso di soluzioni avvincenti e nuove questo incontro tra il pianista Gabriel Paiuk e il percussionista/compositore elettro-acustico Jason Kahn. Le rade informazioni su “Breathings” ci narrano di una registrazione avvenuta, in un solo pomeriggio, presso l’appartamento di Buenos Aires dello stesso Paiuk e lavorata nel corso del tempo dalle mani pazienti e certosine di Kahn.
Quest’ultimo abbandona il suo passato sonoro legato alla creazione (mediante batteria, percussioni e laptop) di soluzioni sonore primitive e/o tribali – a scopo, quasi sempre, prettamente ritmico – per lanciarsi in un mare esteso di emozioni da microwave ultra-radicale: rumori, disturbi bassi e onde elettro-statiche poco percettibili lievitano in sottofondo, durante tutte le nove tracce che ornano il cd. Sarà il piano (dis)articolato dell’argentino a primeggiare, mediante una vasta e disincantata serie di tocchi minimali, secchi… alle volta acerbi e totalmente dissonanti.
Le passioni e gli studi di Paiuk sono da sempre legati alla ‘co-esistenza’ dentro un unico ‘schema compositivo’ di strumenti acustici e dispositivi elettronici, atti a modificare totalmente e/o parzialmente la fonte originaria del piano… e non solo.
Nove segmenti legati da un solo ‘respiro’… crepuscolare e meditativo.

Voto: 7

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