Super Elastic Bubble Plastic ‘Small Rooms’


(Redled Records 2006)

Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere i SEBP sa che sono persone estremamente viscerali, sia musicalmente che umanamente. Cosa che risultava estremamente evidente nel vecchio lavoro, “The Swindler”. Cosa che, ancora oggi, risulta altrettanto evidente vedendoli dal vivo, visto che Gianni, Gionata e Alessio suonano senza risparmio fino all’ultima goccia di sudore. Quello che non sapevamo, pur potendolo immaginare dopo ore di conversazione, è lo spessore interiore di questi rockers made in Italy, capaci di dar vita ad un disco che non può non definirsi bello. “Small Rooms” è una serie di pezzi entusiasmanti, che centrano l’obiettivo, cioè l’attenzione dell’ascoltatore. Un lavoro che, giudicato nel suo complesso, ha il pregio che solo i grandi album hanno, la varietà di atmosfere, suoni ed emozioni, tali da non creare mai ripetitività. In questo sono cresciuti tanto i Super Elastic, ma davvero tanto, visto che il pur energico esordio aveva il limite della eccessiva similitudine dei brani contenuti nel cd. In “Small Rooms” tutto funziona pressoché alla perfezione, una perfetta fusione di melodie, distorsioni, rumorismo, testi e voce. Proprio i testi sono uno dei punti di forza di un disco incredibilmente maturo per un opera seconda, liriche cattive, devastanti e sofferenti, che trasformano il disco in una sorta di affresco della vita attuale di Mr. Mirai, autore della totalità delle parole finite in questo lavoro. Riesce difficile descrivere con le parole la rara sensazione di completezza e compiutezza che questo disco da all’ascoltatore, una quasi totale assenza di riferimenti musicali espliciti. Solo richiami, ma molto vaghi, nella memoria dell’uditore, segno di una maturità raggiunta in fretta ma bene. Invitiamo chiunque ad ascoltare la dimensione totale della terna track 4-5-6, cioè Need A Gun, Feel Sleepy e Hold on. Con la prima in particolare, che potrebbe tranquillamente entrare nei manuali, insieme a classici molto più storici o di autori più importanti, alla voce sintesi nel rock, per la perfetta amalgama testo, voce, musica, struttura. Se qualcuno pensa che esageri, libero di farlo, ma ascolti questo disco prima e lo paragoni a tutta la stirpe di cloni che abitualmente ci viene propinata dall’estero. E poi mi mandi a quel paese. Che tanto anche quello che ho scritto sarà fuori strada. Che nella musica quello che ascolta l’ascoltatore non è mai quello che dice l’autore.

Voto: 8

Link correlati:SEBP official site

Autore: emmenne76@tele2.it