The Lucy Show ‘Mania’

(Words-On-Music 2005)

Da queste parti, a suo tempo, furono in pochi ad accorgersi di loro; ancor meno sono probabilmente coloro ai quali, oggi, il loro nome ricorda qualche cosa.
Stiamo parlando dei Lucy Show, quartetto londinese che, a cavallo tra le due metà degli anni Ottanta (tra il 1983 e il 1988, per essere precisi), pubblicò due album folgoranti (più un e.p. e una manciata di singoli).
L’occasione di occuparci di loro ci viene fornita dalla benemerita Words On Music di Minneapolis, resasi protagonista dell’ennesima, insperata e encomiabile iniziativa di archeologia pop, cominciando a sottrarre alle polveri dell’oblìo i pochi capitoli della breve storia di questa formazione inglese, a distanza di vent’anni dalla sua fugace comparsa.
E poco importa che, a causa di questioni legali che ancora per un po’ di tempo impediranno al debutto ‘Undone’ di rivedere la luce, la prima riedizione (rimasterizzata e ulteriormente impreziosita dall’aggiunta di materiale fino ad ora inedito) a rendersi disponibile sia quella di ‘Mania’, il secondo in ordine di tempo dei due album.
Originariamente licenziato nel 1986, ‘Mania’ ci permette infatti di apprezzare la ricchezza e il pregio del suono dei Lucy Show in quello che ha rappresentato al contempo il culmine e l’epilogo della loro parabola creativa.
Laddove ‘Undone’ si rifaceva, per quanto in modo non derivativo, al recente passato new/dark wave, con ‘Mania’ venne aggiunta alla ricetta degli esordi una lunga lista di ingredienti: le citazioni easy pop molto Seventies di Sad September e Part of me now, tanto c-86 (New message, A million things e Shame richiamano alla mente i Railway Children di ‘Recurrence’), e power pop (Sun and moon e Melody, anticipano di qualche anno i Primitives di ‘Pure’ e i Darling Buds).
Sono trascorsi vent’anni, ma tutto suona molto fresco e attuale e riesce davvero difficile credere che, mentre negli U.S.A. A million things diventava un college-hit che consentiva a ‘Mania’ di vendere cinquantamila copie, su questa sponda dell’Atlantico i Nostri passassero pressoché inosservati.
Speriamo che, per quanto a distanza di tempo, lo zelo e l’intraprendenza della Words On Music riescano a rendere giustizia alla loro grandezza.

Voto: 8

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Autore: acrestani71@yahoo.com