AA.VV. ‘Stonature 3’


(Stonature 2003)

“Stonature 3” è il titolo di una compilation che ospita band emergenti siciliane partecipanti all’omonimo festival promosso dalla label di Caltanissetta, prima testimonianza di un evento destinato a ripetersi negli anni anche con la presenza di band già affermate e di altre regioni come Zu e R.u.n.i. (edizione 2004).
Progetto interessante sulla carta ma deficitario sul piano qualitativo, con la stragrande maggioranza delle band che deludono non solo sul piano della proposta musicale, ma anche su quello della personalità: se Mashrooms e Suzanne’s Silver partono verso lidi post rock, più spigoloso quello dei primi (Bellini), più disteso ma cupo quello degli altri, ben presto si perdono entrambi in vie banali e strapercorse che confinano col grunge più melodico e con certe sonorità di stampo Tool; più ipnotico il brano dei Pivirama, in cui però l’incanto viene spezzato da un cantato femminile in italiano che non convince (tra Hole e Settevite); leggermente meglio The Mari Xperience, indie pop triste tipo Mark Everett che fa le cover di Calvin Johnson; buoni solo in parte Alchera, voce roca da whiskey a go go che non ti dico, intrappolata però in tipiche forme di rock all’italiana anni ’90 (Karma o Scisma), e il mix tra melodie sporche alla Dinosaur Jr e attitudine Get Up Kids che regna nel pezzo dei No-Fly Zone; si arriva quindi a quello che probabilmente è l’episodio migliore del disco, 00:00 degli Iuca Buona, una struttura estesa chiaramente post rock, dall’elevata gradazione allucinogena e memore dei Sonic Youth dei bei tempi andati.
In chiusura Marlowe, a metà strada tra Perturbazione e Moltheni, gli Hot Stuff, in pratica dei Jane’s Addiction all’italiana, e la catartica guerra di piatti, forchette e coltelli a sfondo elettronico dei Painting Void, che contende agli Iuca Buona la palma per il brano più interessante: per il resto non è che ci sia molta battaglia.

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Voto: 5

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Autore: alealeale82@yahoo.it