Jooklo ‘Hollers’

(Troglo 2004)

Dopo aver ascoltato il minicd del progetto Jooklo sembra di risvegliarsi da un sogno/incubo blues che si intersechi con l’elettronica. Allo strumento tradizionale del blues (la chitarra) si accosta l’elettronica e lo chalumeau, il progenitore del clarinetto. La miscela di questo quarto d’ora parte dalla voce blues e si inoltra in un cammino fatto di echi, di spazializzazioni e di elettronica.

Si parte dalla voce e ci si aggiunge in modo graduale lo strumentario giá descritto. La voce viene distorta in molti modi: con cambi di pitch e spazializzazioni che danno il senso ritmico ai brevi pezzi del collage. Il blues é presente come se fosse un eco, un richiamo, un accenno lontano, che non si può e non si vuole dimenticare. In Take All vengono in mente le sovrapposizioni vocali delle Electrelane o qualche visione glaciale dei Mùm. Quando la voce viene distorta (ad esempio in Uottri) sembra di ascoltare un predicatore che esca da una visione di Vincent Gallo. A un primo ascolto l’uso del delay puó sembrare eccessivo. In seconda battuta l’effetto é invece la spina dorsale del processo compositivo dell’intero lavoro.

Il viaggio di Jooklo inizia nel migliore dei modi. Un disco personale che ritorna alle radici (per la presenza della voce blues) e che è nel contempo attuale (per l’uso dell’elettronica).

Per info: www.troglosound.tk

Voto: 8

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