Ned Rothenberg/Peter A. Schmid ‘En Passant’

(Creative Works Records 2004)

Un giorno di registrazioni e due fiatisti a confronto. Uno proviene da
New York e rappresenta il perfetto esemplare di musicista in continuo movimento
ovunque siano presenti sollecitazioni; un vero figlio del linguaggio globale verrebbe
da dire. L’altro invece al contrario è poco avvezzo allo spostamento fisico,
predilige viaggiare restando a stretto contatto con i suoi panorami preferiti.
L’americano è di passaggio fra l’Italia e la Germania e si concede un giorno
di pausa con l’amico; pausa redditizia a ben vedere.
I due pare quasi che si vogliano raccontare tramite gli strumenti tutta una serie
di storie a volte buffe ed a volte piene di lacrime; e sinceramente sono storie
talmente belle al punto che lasciano a bocca aperta sbalordendo letteralmente.
L’equivalente sonoro di un libro di racconti di Annie Proulx.
Due visioni non convenzionali che si confrontano in una serie strepitosa
di numeri in cui gli spazi sonori vengono di volta in volta ridefiniti mantenendo
sempre ben stabile il concetto di armonia di fondo che crea quella sensazione
di cui accennavo prima; sembra veramente di trovarsi al cospetto di due muti con
una valigia piena di strane storie da raccontarsi ed in mancanza di parole ad
esprimere l’esprimibile decidono di comunicare attraverso il suono.
Sax, tuba, clarinetti e shakuhachi si scambiano continuamente la centralità
del frammento creando notturne ed in parte deformi creature dall’andamento caracollante
che inchiodano al muro durante l’ascolto; ma non aspettatevi muri di caos poco
organizzato però.
Qui abbiamo due artisti al massimo della forma con un bagaglio tecnico raramente
rilevabile in altre occasioni e con una capacità di dialogo ammirevole.
Andate a sentirvi il quinto frammento se non ci credete, poche e rade note che
lentamente e magneticamente ricreano un ambiente unico dove la tensione è
palpabile in un gioco di culture che si scontrano stupefacente.
Un gioco di specchi dove purezza e dedizione sembrano essere i sinonimi che caratterizzano
l’opera tutta, una compenetrazione di elementi realmente commovente per un risultato
finale che è pura aria fresca per i polmoni dopo molte uscite negli ultimi
tempi in ambito impro piuttosto penose e deprimenti.
Le mie parole servono oggettivamente a poco in questo caso.
Fatevi un regalo per le vacanze estive; compratevi questo disco e poi mandate
la famiglia in vacanza per ascoltarlo con calma.
Vedrete se non ho ragione…

Voto: 8

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