indie rocket

newsletter agosto 2004Sito > Dopo lungo lavoro finalmente il sito è aggiornato: www.8records.net/rocket  (controllate i link !!!) e contattatemi se volete scambiare banner o link. Inserita nuovissima pagina banner.html con loghi e benner …

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Fuori Casa > Sarò fuori dal 5 al 14 agosto e dal 19 al 29 agosto, e non potrò controllare le mail, questo è il numero dove protrete comunque contattarmi. Grazie per la disponibilità Paolo (+393382591834)

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Comunicazioni di amici > Un amico di vecchia data, Geert dei REIZIGER (rip) ora CONFUSE THE CAT ci fa sapere questo e io ci tengo molto che voi lo sappiate … presto potrete tralaltro vederli in Italia … ma non vi svelo altro per ora. ecco l’ultima newsletter del gruppo http://www.confusethecat.be/test/index2.htm  

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CHEVREUIL > (Nantes France) + Solo set di Rathiofarm info www.ottonecker.fr.st  

A math rock instrumental explosion from French post-hardcore duo Julien F. and Tony C. Using electric guitar on 4 amps and drums, the band explore the spaces between noise rock  and experimental music. Chevreuil is a French duo that, through the Nantes rock scene,  has founded this interesting unit you will definitely appreciate during their crazy shows.  For fans of Don Caballero, Shellac and living meat.

 

CHEVREUIL “Ingegneri decostruttori” di suoni. La loro esibizione è una performance artistica in tutto e per tutto, la camera sonora formata da un perimetro immaginario di amplificatori per chitarra, quattro, custodisce e crea al contempo le architetture sonore in bilico tra rock e avanguardia non senza rimandi di elettronica ambientale. Come un post-moderno direttore d’orchestra Tony con la sua chitarra campiona in continuazione loop che creano atmosfere magiche che fanno pulsare il cuore della “stanza”, la batteria di Julien Fernandez che pompa sangue e al contempo lotta per dare un senso al tutto. Una performance artistica  tra Musica, Ingeneria Sonora, da non perdere. -Paolo Visci indierocket-

Attivi dal 1998 sono un duo chitarra e batteria, proveninente da Nantes, Francia. Chiaramente influenzati dall’ultimo album degli Storm And Stress, poropongono pezzi strumentali corredati da una chitarra su 4 amplificatori. a differenza principale rispetto alle fonti d’inspirazione sta nello stile più rock’n’roll del batterista che fa sentire in modo marcato la presenza del proprio strumento, ricordando il suono degli Shellac. Le percussioni molto ‘fuori’, con un suono pieno e pesante, vengono perfettamente abbinate alla chitarra. Per avere un’ idea più chiara dello stile degli Chevreul, immaginate un concerto di un gruppo ibrido formato da Shellac e Storm and Stress, con un tocco di Don Cabballero e le potenza degli AC/DC, e magari dei Tool. Dopo il loro primo album “Ghetto Blaster” masterizzato da Fabrice Loreau (Yann Tiersen, Prohibition), hanno realizzato un nuovo album registrato da Steve Albini. La data di uscita dell’album in Francia è stata fissata per Marzo 2003. Moltissimi i responsi positivi già ricevuti da stampa e pubblico. Ascoltando la band dal vivo si ha l’opportunità di notare che le caratteristiche ed il valore del gruppo non vengono affatto penalizzati, e che, anzi, tutte le loro qualità scintillano enfatizzate dal palco. Hanno accompagnato sul palco Us Maple, Laddio Bolocko, Strom & Stress (Touch & Go), Lumen, L’Altra, Bobby Conn (Thrill Jockey), King Q4, Ratiopharm, Rogojine, Oxes (Monitor), Gordz, Goddar, Guapo, The Plan, North Of America, con Liars e Wire durante il prestigioso festival francese “MUSIQUE ACTION VANDOUEVRE”

gio 19 agosto @ Trento – Angy TBC
ven 20 agosto @ Torino TBC
sab 21 agosto @ Viareggio TBC
dom 22 agosto @ Otranto/Lecce TBC
mar 24 agosto @ Lecce/Otranto TBC
mer 25 agosto @ Pescara – La Notte ai Bastioni (c.so Manthonè C/O Codiceabar)
gio 26 agosto @ Ancona – Lazzaretto
ven 27 agosto @ Roma – Acrobax (Ex Cinodromo) w/Demode’
sab 28 agosto @ Grizzana Morandi (Bologna) – Anfiteatro La Morazza  (RADICI SONORE FESTIVAL) w/Ornaments, Three in One Gentlemen Suite
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CORNFLAMES (FUNTIME Records – Belgio) Disponibili dal 7-10-11 Ottobre 2004

 When Cornflames released their debut cd ‘…Tonight, soon or forever’ back in 2000, both press, concert organisers and musicfans immediatly fell in love with this talented emorock/popnoise outfit.  Their mature sound, existing out of guitardriven melodies and passionate chorusses in combination with a great gift for songwriting, impressed a whole lot of people in and outside of Belgium.  As a result, the band was invited to various big festivals like Pukkelpop (where they played twice), Rock Herk, Ieper Fest, Funtime Festival and many others.  Besides these festivals, Cornflames played a whole lot of clubshows and did some small tours in countries like France and the Netherlands (with pn).  They shared stages with bands like Karate, Elliott, International Noise Conspiracy, Red Animal War, Get Up Kids, Pop Unknown, Jimmy Eat World and many other true believers of the now so popular ‘emo’ scene.   At the end of  2002 the band decided to stop playing live for a while and to concentrate on writing new songs for the album you hold in your hands right now.  The band wanted to focus completely on the songwriting process without getting disturbed by touring, playing shows and all that stuff.  It took them more than a year to fit the pieces together and create a collection of new songs, but all we can say that it was bloody well worth the wait.  Cause the new album – ‘the farewell drive’ – turned out to be an impressive collection of great  emotional songs with catchy chorusses and melodies you’ll be singing along to after just one listen.  Both Jeroen and Eppo are taking care of the lead vocals now and this fine interaction pays off in a fantastic way.  No need to say Cornflames will for sure enlarge their audience with this fine piece of art, backed up by intimate lyrics and that typical melancholic touch.  A European tour is sheduled for the autumn of this year and the band will start playing shows again in august and are already booked to rock out on established underground festivals like the annual Ieper Fest and the Funtime Festival !   Don’t miss them while they rock your neighbourhood…

The Album ‘The Farewell drive’

-A great collection of  eight melancholic yet rocking emopop songs that will inspire you for sure !

-Recorded at the famous Dé Studio in Asse (Brussels) and produced by Dirk Miers and Cornflames

-Mastered at Electric City in Brussels by Allan Ward

-For all those people that instantly fall in love when they listen to bands like Hot Water Music, Far, Get Up Kids and the likes

Points of interest

-Sublime melancholic guitarmusic that will appeal to every indie/emo/college rock fan

-Follow up album to the well received debut.  Cornflames have already build up a great reputation by playing a lot of shows and appearing on festivals like Pukkelpop, Rock Herk, Groezrock and many others

-Lots of promo’s sended out to all relevant media in Europe.  Lots of posters and flyers spread through the funtime records and Hardlife promotion streetteam

-Appearing on a lot of compilations

-Touring europe in the autumn of 2003

-Promoted by Hard Life promotion

 

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Lightning Bolt (USA) w/ Zu (I),

 

Friday 8th of October 2004 @ Bologna  – (Venue TBA)
Saturday 9th of October 2004 @ Roma – (Venue TBA)
Sunday 10th of October 2004 @ Milano – (Venue TBA) w/Sighting (USA)
Lightning BoltNoise e commozione, dance floor fury e sinfonie intricate di lavatrici scricchiolanti. Brian Chippendale (batteria) e  Brian Gibson (basso) sono il duo basso batteria più famoso del momento. Esistono dal 1995, all’epoca in trio con e Hisham Bharoocha alla voce ora con i Black Dice. Più estremi degli Arab On Radar, furia dissonante e velocità inaudita che ammicca ai maestri del Noise giapponese Fushitsusha, Boredoms, Ruins. Senza doimenticare SLAYER e l’era Discharge. Vengono da Providence (Rhode Island, USA) patria di Landed, Six Finger Satellite, Men’s Recovery Project, Arab on Radar. I loro live sono già entrati nella leggenda col loro maniacale e devastante noise rock strumentale. Già dal 1997 osannati da riviste come WIRE, AP, INDEX e tante altre. Hanno suonato con Melt Banana, Ruins, Dropdead, Thrones. Suonato in tour con ARAB ON RADAR, LOCUST e ORCHID. Scelti per il secondo Week End dell’ All Tomorrow’s Parties a Camber Sands, Gran Bretagna, per suonare con Sonic Youth, Vincent Gallo, Le Tigre, Erase Errata, Black Dice, Fuck, Saccarine Trust, Ooioo, Charalambides, Double Leopards, Dream Aktion Unit, Carla Bozulich, Angelblood e Wolf Eyes.

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Machnick (CH) (Gentlemen / Namskeio) Disponibile dal 21 al 24 Ottobre
Progetto acustico che ospita membri di Parazit e Honey For Petzi …  album in uscita a fine Settembre … more info soon
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TOYCHESTRA (USA/RepCECA) Novembre 2005
Toychestra – Sono un gruppo di ragazze che suonano minimal-pop schizoide, qualcosa che sta a metà tra la Magic Band di Capt. Beefheart e i Godspeed You Black Emperor. Toychestra ha un suono strano ed avvolgente. Ha il suono di un film di Hitchcock. Qualcosa di folle che accade in un giorno comune, protagonista un antieroe carismatico ma sottotono alla Cary Grant. Si tratta della continua sovrapposizione tra elementi ludici e sobrietà free-jazz oriented.  Nel 2003 il compositore di Berkeley Dan Plonsey scrive appositamente un’opera per chitarra ed orchestra giocattolo e l’affida alle Toychestra che pensano bene di contattare il signor Frith che non si lascia certo scappare l’occasione per staccare il biglietto per l’ennesima collaborazione solleticante. Ci si ritrova quindi insieme per una serie di concerti in giro per la California e successivamente una volta creato il giusto affiatamento ci si ferma e si procede alla registrazione del lavoro in questione. Quello che ne ricaviamo è fondamentalmente un dischetto agile e breve che finalmente un sorriso strappa ai nostri visi sempre troppo tirati. La chitarra di prezzemolino Frith svisa e sfrigola come sappiamo inserendosi senza nessun particolare problema nell’esile eppur convincente strato sonoro che le sei ragazze spalmano come marmellata sul pane. Gioia pura e divertimento, traballanti strutture folk, piccoli scarti appena più rumorosi e su tutto una vena ironica non indifferente. Le Toychestra ci mettono piani giocattolo, violini microscopici; oggettini simpaticamente stridenti; vocine parodistiche in odor di Resident. Frith da parte sua tira fuori il consueto armamentario di strambe accordature, il ghigno molto maschio di qualche denso noise e sopratutto l’immensa capacità di gestire al meglio ogni situazione donandole quella santa aurea di surrealità che gli compete. Tanti colori che si accavallano frenetici in una sorta di affresco infantile che esplode letteralmente di vita ma attenzione; d’ingenuità qui ne troverete giusto qualche milligrammo. Dal vivo si presentano in pigiama e non esiste maniera migliore d’ immaginarsi eseguite queste deliziose e fragili perle pop. Dura poco è vero ma l’effetto che provoca è quello dell’agognata aspirina che giunge a dar sollievo ad un tremendo mal di testa. ( Mauro Carassai KATHODIK.it )

 

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SYLVAIN CHAUVEAU (FAT CAT Records) + ARCA (DSA) Parigi / Tolosa – FRANCIA

Disponibili da Gennaio 2005 per un lungo tour di due settimane che toccherà anche la Sicilia ed il sud Italia.

Arca (http://arcamusic.free.fr) è un progetto nato in Francia nel 2000 e che conta attualmente cinque elementi: ispirati da musica, cinema, letteratura e fotografia, si sono ben presto ritagliati un ruolo centrale nell’underground transalpino grazie a un’affascinante proposta musicale in grado di unire elettronica intelligente e chitarre sognanti, atmosfere malinconiche e tiepidi risvegli. Il loro ultimo lavoro, ‘Angles’ (uscito lo scorso Aprile per l’etichetta DSA/Chronowax) è stato recensito entusiasticamente dalle maggiori testate musicali nazionali (Rumore, Blow Up, Succo Acido etc.)

Joan Cambon :: programming, bass, guitar

Sylvain Chauveau :: guitar, keyboards, glockenspiel

Julien Brandwyk :: drums

Geraldine Devillières :: cello

Matthias Meier :: clarinet, bass clarinet

Widy Marchè :: guitars

 

Sylvian Chauveau: “Titolare di tre album col duo ambient-rock Micro:Mega e di un primo disco solista provocatoriamente intitolato “Le livre noir du capitalism”, il compositore francese Sylvain Chauveau firma per Les disques du soleil et de l’acier un lavoro delicato ed intimista che reca con se l’esperienza di certa musica minimale e cameristica transalpina antica e recente (da Satie a Debussy per arrivare a Yann Tiersen), nonchè l’influenza di guide spirituali quali Debord e Godard. “Nocturne Impalpable” accoppia alle crepuscolari evoluzioni di un ensemble di piano, archi, trombe, fisarmoniche e clarinetti i discreti disturbi di scricchiolii appena accennati a saldare le scelte estetiche di vecchi e nuovi riduzionisti. Per la stessa etichetta e utilizzando la sigla ARCA, Chauveau realizza in duo con Joan Cambon anche l’album “Cinematique” un omaggio a Fernando Pessoa condotto sulle ali di una maliarda commistione di dondolii trip-hop e dissolvenze post-rock cui l’impiego di reparti vocali e suoni d’ambiente conferisce una calorosa aura filmica.” RUMORE

Ha suonato con SIGUR ROS a Milano, al festival Trasporti Marittimi e due tour italiani alle spalle, col progetto elettro-acustico MICRO:MEGA, con Steven Hesse (Chicago) con il progetto ON, e in Solo.

Sylvain Chaveau ‘Nocturne Impalpable’
(Le Disques Du Soleil/Audioglobe 2001)

Esistono protagonisti e comprimari. Esistono geni incompresi e nullità elevate al rango di istituzioni.  Poi c’è invece tutta un’area grigia di figure dalle grandi potenzialità ancora poco sviluppate o di artisti chiusi in un autismo monologante che si beffano dei riconoscimenti ufficiali. Infine esistono figure per cui conta soltanto il processo e non la meta.  Proprio a quest’ultima sembra appartenere Sylvain Chaveau, figura velatamente nascosta nell’odierno panorama della deep music, nonostante possa vantare esibizioni dal vivo come supporto ai Sigur Ros, militanze in progetti elettronici di tutto rispetto come Micro:mega o in bands avant rock come gli Arca e infine collaborazioni con sostanziali alter ego come il pianista Yann Tiersen (per nulla palesemente più dotato del nostro ma detentore di tutt’altro tipo di visibilità grazie al successo del film “Il favoloso mondo di Amelie” di cui ha curato le musiche). Chaveau è una figura minore dal punto di vista mediatico, ma non ha nulla da invidiare a molti altri sperimentatori in ambito elettronico. L’artista francese è in primo luogo dedito a inseguire una propria idea di sommessa quiete experimental ambient servendosi più che altro di mezzi di fortuna. Basti pensare che tutte le suggestive parti pianistiche dell’album in questione sono originate da un’esplorazione istintiva sullo strumento, essendo Sylvain completamente a digiuno di teoria musicale (dichiara tranquillamente di non conoscere addirittura le note, beffando in questo modo qualsiasi tentativo di disquisizione accademica). Il bello dell’album è infatti come tutti gli espedienti si amalgamino in una sorta di cassetta degli attrezzi di chi ha in mente soltanto il disegno finale. Non sono soltanto i sibili, i campioni, gli impercettibili drones ad essere usati come pennellate di rifinitura, ma allo stesso modo vengono usati anche gli archi, gli strumenti a fiato o qualsiasi altro strumento sinfonico. Il tentativo è quello di mettere in musica momenti di malinconico abbandono, immagini interiori ora statiche (come le tastiere e le deboli incursioni vocali di Radiophonie N.2 dimostrano), ora fluttuanti in un lirismo esasperato (Blanc potrebbe essere immobile colonna sonora di una sofferta versione di “Lezioni di Piano” mentre Le Monde Intèrieur potrebbe costituire una perfetta sintesi dei “Tre Colori” di Kieslowski e Je Me Suis Bati Sur Une Colonne Absente è di una dolcezza straziante) ora in un tetro disincanto esistenziale (molte delle restanti pieces sembrano riportare verso un immaginario meno colto esperienze vicine a quelle di Debussy, Ravel o Erik Satie). Risultato di uno sperimentalismo molto più credibile di molti altri che si trincerano dietro facciate ostentatamente avantgarde, “Nocturne Impalpable” mantiene fede al suo titolo, rendendo indistinti e davvero intangibili i confini tra elettronica glitch, isolazionismo, musica da camera e minimal ambient. Elegante e dimesso: ulteriore riprova del fatto che non è necessario essere meccanici specializzati per saper guidare e raggiungere qualsiasi luogo.  www.kathodik.it