K. C. Milian ‘K. C. Milian’

 

(Holidays Records)

Sembra di essere ritornati indietro di 5 o 6 anni, quando il post-rock non era una categoria/tipologia sulle riviste di rock indie, quando c’era ancora il nuovo nell’aria. Sembra di sentire i primi e.p. dei Giardini di Miró, Early Day Miners, qualche appunto degli Hella. Il cantato sembra anche richiamare -con echi distanti- gli Slint o trasversalmente qualche gruppo old school, tipo Dischord, dato che le poche volte che esce é furioso. Ci sono tutti gli ingredienti di sottile uso del crescendo di scuola godspeediana.

L’album é molto piacevole, scorre lentamente da un colore chiaro a uno scuro, dalla calma alla tensione del cantato quasi trash-metal. Purtroppo in qualche punto manca di originalitá. Se non fossero passati 5 anni si potrebbe gridare al miracolo, oggi resta un discreto disco post-rock. Molto gradita la presenza della tromba, che riesce ad impastare bene il suono del gruppo. La sorpresa si trova proprio nell’ultima traccia (Iconic Building of the Past) dove si rischia un po’ di più con l’aiuto di qualche suono ‘concreto’.

e-mail: kc_milian@yahoo.com
tel: +39 328 381 6257

Voto: 6

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