The Science Group ‘Spoors’


(Recommended 2003)

‘Gli abiti vecchi sono disgustosi’
Aldous Huxley “Il Mondo Nuovo”
Degli Science Group avevamo precedentemente assaporato il lavoro datato 1999 “A
Mere Coincindence”, non era un brutto lavoro e allineava una formazione notevole,
facevano parte del mucchio in questione Chris Cutler, Amy Denio,
Fred Frith e Stevan Kovacs Tickmayer.
Questo era ieri, oggi nella formazione troviamo Mike Johnson (Thinking
Plague
) alla chitarra, Bob Drake (Hail tanto per dire un nome),
l’immancabile Cutler (per chi non lo conoscesse basti Henry Cow)
e di nuovo il compositore di Novi Sad Tickmayer.
Tanto ben di dio dovrebbe partorire un mostro ed invece ecco a voi un topolino
piuttosto irritante nella sua presunta ironia che tanto rassomiglia invece ad
un’arroganza sconcertante, le partiture attuali dovrebbero trasmettere un fresco
spirito dissacrante moolto zappiano nel loro moto instancabile ed assolutamente
incontenibile nel cavalcare generi ed accostamenti improbabili quanto frenetici;
tutto molto bello parrebbe ma il tutto spesso e volentieri si tramuta in un vero
e proprio incubo di proporzioni epiche dove non si salva nessuno. Anzi, l’abilità
con cui certi materiali vengono adoperati dai notevoli partecipanti coinvolti
in questo indigesto banchetto lascia presupporre spesso e volentieri che l’autocompiacimento
presente in questo lavoro sia superiore a quello che la nostra povera immaginazione
può soltanto intravedere.
Sfilano via senza colpo ferire spasmi orridi di vecchio prog che solo appunto
vecchio prog è e null’altro mentre vorrebbe apparire come moderna
figurazione surreale, colpi di testa realmente kitsch di easy listening
che dovrebbero forse divertire ma tristemente ricordano al meglio qualcosa di
talmente indigesto che neanche più a Tele Radio Stereo avrebbero
il coraggio di mandare in onda.
La dico tutta e poi chiudo, se questo disco l’avessi fatto io probabilmente mi
sputerebbero in faccia costringendomi a girare con una maschera in faccia, loro
invece la passano liscia. Musiche innovative per quarantenni affetti da ricorrenti
ictus.
Che tristezza……

Voto: 3

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