The Modern Dance

“THE MODERN DANCE”

autore: Pere Ubu

etichetta: Blank

anno di pubblicazione: 1978

con: Tom Herman, Scott Krauss, Tony Maimone, Allen Ravenstine, David Thomas.

Ahi… ahi… è da tanto tempo che vorrei scrivere qualcosa su questa meravigliosa band e, adesso che ho l’occasione di farlo, mi vengono in mente solo banalità. Pace… inizio dal nome, che fa riferimento al modello dadaista, e qui mi sembra già possibile trovare un trait d’union con certa patafisica inglese di fine anni Sessanta. Poi c’è l’idea della ‘danza moderna’, di una felicità, e libertà, quasi imposta, che ci fa pensare al grande fratello orwelliano. La voce sgraziata, intensa, particolare e assolutamente unica, di David Thomas e la musica, del tutto adeguata a ‘tanta grazia’, rincarano la dose su scenari sconvolti, sconvolgenti e che innescano angoscia a ritmo continuo. La musica è una miscela di elettronica e strumenti convenzionali che travolge e stravolge le tradizioni, americane ed europee; di entrambe permangono echi lontani ed attutiti, un mondo in disfacimento rappresentato con acido spirito cabarettistico. È intuibile un nuovo modo di intendere l’elettronica, che si allontana dalle grandi sinfonie synthetiche per ricondurre la macchina nella sua essenza: rumore, inquinamento, alienazione… Non è un caso che i Pere Ubu provengano da Cleveland, una delle zone più industrializzate di tutti gli Stati Uniti (e dell’intero pianeta). I dieci brani, tutti di splendida fattura, sono stati scritti collegialmente, tranne Life Strinks, minuscola gemma lasciata dal dimissionario Peter Laughner (1953-1977), e portano titoli leggendari come Nonalignment Pact, Modern Dance, Laughing, Chinese Radiation, Sentimental Journey e Humor Me. Non mi sembra azzardato dire che, con i Pere Ubu, le arti del IXX Secolo scendono dal piedistallo e si fanno canzone. La loro è davvero una danza moderna… l’inizio di una nuova era.