Teenage Kicks Volume 5


Scusate il pop-tardo…

 

di Michele Benetello

 

TOMMY HOOLS Givin’Up Cd (Recall) Non so chi sia, non so manco quanta roba abbia prodotto nella sua – suppongo – breve carriera; ma m’è bastato udire le prime battute di Givin’Up per dare la sufficienza piena ed emozionarmi dinanzi a Tommy Hools. Battuta bassa e grassa, giro a sei corde mozzafiato, tastiere lacrimanti, lustrini melodici e bella canzone tout court. Quivi si impasta del pop buono per MTV con sagaci svisate indie. Certo, il rischio è quello di essere né carne né pesce (con buona pace dei vegani), ma in certi casi – questo – si fa la grandezza del pezzo. Ottimo e abbondante pure il Reload Mix di Gamebeat, zeppo di sculettamenti mid 90es. Pare dunque gran compositore lo sconosciuto Hools, dotato di voce carica di pathos…Aspettiamo dunque ulteriori minuti per sbilanciarci appieno. Per ora, s’accontenti della nostra playlist. Non è poco.
www.tommyhools.com

AWEK Awek Cd (New Amsterdam) Scoperti e approcciati pure questi – come tanti altri talentuosi carneadi newyorkesi dell’ultima ora – su quella deliziosa fucina di arcane sorprese che è stata la raccolta edita dalla Kanine Records (e che vi consiglio senza indugio), Awek si presenta con un biglietto da visita di cinque tracce, ove il quartetto USA debutta alla grande sotto la guida di Alan Douches (Oneida; Pedro The Lion); invero uscito da qualche mese, ma solo ora giunto in Europa, l’ Awek EP s’inerpica sull’avventuroso spiriti che fece grandi Fugazi e Pavement (Guess Whose Birthday’s Coming), un indie delicata seppure muscolosa e sghemba come ultimamente siamo abituati a sentire ovunque; frammenti Blur/Pixies (Phototype) apice dagli svolazzi pop; ballate liquide che strizzano l’occhio alla 4AD meno pipistrellesca e che hanno Tom Verlaine inglobato nei riff (Say Goodbye), per finire al classico suono yankee di stampo underground che – perlomeno – non s’accoda a Strokes. Buon inizio. E solo 6, voleste approcciarli.
www.awekmusic.com


NEULANDER Sex, God & Money Cd (Ochre) Strano come stia passando delicatamente sotto silenzio un capolavoro come il mini di Neulander. Avrebbe – sulla carta – tutto per diventare il nuovo hype: un’etichetta ultra cool (la Chicks On Speed, che ha recentemente rilevato il titolo dalla Ochre e sta preparandone il lancio), dei suoni che viaggiano tra gli 80 tecnocrati meno buffoni e Stereolab/Ladytron mania, un’immagine glam e la percezione che potrebbero trovarsi al posto giusot nel momento giusto. Detto questo, Sex God & Money è un ottimo viaggio dall’obliteratura europea per questo duo newyorkese (Korinna Knoll e Adam Peters, quest’ultimo ex Family Of God) intrippato da Human League (quelli di Travelogue), Soft Cell a bassa velocità, Neu e citati Stereolab. Neulander è Adult smussato negli spigoli (la title track); è krautrock danzerino e godereccio (If You Could, geniale!); è disco mistica (Schauspieler); è Broadcast sulle spine (Just There, che sa pure di Fiction Factory). Neulander è glam sintetico, è Sparks in povertà di mezzi, Neulander è enorme. 10 a 1 che sarà un must entro breve. E fanculo Adult e Miss Kittin.
www.ochre.co.uk


MALOWSKI Come Back At Ten Ep Cd (Spinach) Oddio, tutto mi sarei aspettato, eccetto che vedermi comparire delle sagome che rifanno il verso ai plotoni del Batcave. Malowski pare epigono dei primi Alien Sex Fiend, di Ausgang, finanche di alcuni Virgin Prunes d’annata. Si modernizzi dunque la miscela con dell’hard d’annata (dannata) in Servo; si facciano parate di Halloween ove dentro ai dolciumi si schiaffano lamette (Geraniums); si urli feroce con ventriloqui Fall (Bleed Easily, la migliore del lotto); e si divenga punk con Arthiritis Syndrome. Punto. Curiosi, ma spossanti. E manco li ho visti in foto.
www.malowski.com


WOODCHUCK Crash Positions Cd (Bedroom Emperor) Non è per dare aria alla bocca, o per essere vanitosi, ma una lancia a nostro favore andrebbe spezzata (magari non dentro di noi)…Ma, dove altro trovate ameno luogo ove si fan le pulci a simili prodotti dall’alto Q.I. e dalla bassa esposizione mediatica (peccato mortale lasciare che la polvere si depositi su simili manufatti a causa della difficile reperibilità) se non su Kathodik? Siamo figli di un Dio minore e diamo spazio ai fratelli.
Woodechuck è uno di questi. Ovvero Drew Pearce; uno che si meriterebbe seduta stante la sommità delle classifiche per essere riuscito a spurgare un pezzo come Crash Positions dove accoppia R.E.M. e Jackson Browne; Neil Young e i Feelies. Ci si inchina dinanzi a cotanto songwriting e si itera pure con Other’s People Beds, un country pop semplice e delizioso dalla lacrimuccia facile (l’avessero fatto i Kings Of Convenience…) o con Some Nights You Can See It, una canzone che metterò sotto l’albero di Natale, tra Beatrice Dalle e una foto di un’imberbe Kim Wilde.
www.teamwoodchuck.com

ABDOUJAPAROV Well Oiled Cd (Spinach) E ora lo riveliamo. La Spinach è di proprietà di Les Carter. E forse qualcuno pure lo ricorderà, avendo militato nei favolosi Carter The Unstoppable Sex Machine durante i primi anni novanta. Lui ne era la metà, quella più furiosa e iconoclasta; quella che irrideva i compagni d’avventura e rileggeva le canzoni altrui con scherno e lazzi. Fu gruppo intelligente Carter USM, durò abbastanza e regalò alcune pagine minori del punkpop d’oltremanica. Abdoujaparov è qui per riprenderne le gesta: It’s About The Oil, George e Air Odeon Disco Pub sono perfetti anthem indie, ove la prima riprende appunto i carter USM e la seconda sono i Beach Boys imbevuti di Buzzcocks; Beer Scooter è Cure su Led Zeppelin con un filino di vomito sotto il mento; Innes pare Polnareff punk, mentre chiude il disco la consueta cover (tradizione che mai abbandonò i Carter), stavolta è una superba resa di Ever Fallen In Love dei Buzzcocks. Stratosferico Les! Vi consiglio pure l’album, oltre che scrivergli.
www.carterusm.co.uk


THE SHUT-UPS It Hurts To Be Seen Cd (Imperial Fuzz) Non saprei che dire, all’ascolto di questi Shut-Ups, se non che pare pronto anche il revival dei Cars. Ovviamente del gruppo di Ocasek non possiedono la brillante scrittura, e neppure l’arte di cucire addosso dei sontuosi vestiti ad una mediocre canzone. Piatto, banale, senza guizzi e con poche schioccate di dita (fine ultimo per progetti simili). Certo, Teenage Man non è male, ma Baby è una stronzata degna del peggior Billy Joel, e Various People è il solito pop fragile e anemico, quando l’ombra di un Lennon di terza serie aleggia in Don’t Know Why, e un bel candelotto di marzapane quale Stupid Sissy Boys (tra i Beatles del Sottomarino Giallo, i Monkees e i Menswear) avrebbe potuto allietare meglio il menu. Meglio allora segnalare la presenza ai tamburi di Darkis Knight, sessionman di lusso che ha allietato i tour di Milli Vanilli (!!!) e Billy Idol, oltre che presenza quasi fissa in parecchi episodi di E.R. ciò non toglie che Shut-Ups rimanga creazione di tal Don Condescending. Si finisce con un po’ di Monthy Python e anni 40 in Edgar The Nothing (I Am), robaccia da Billboard in Permission e tanta noia senza fine. 8 al sudore e all’impegno, 4 alle canzoni.
www.imperialfuzz.com

THE GO The Go Cd (Lizard King) Immaginate la Detroit del 1972, immaginate Ziggy che va a passarci le vacanze imbottito di Quaalude, immaginate ci sia pure Drealla e spingerne gli eccessi. Immaginate noi, a mettere sul piatto l’esordio dei The Go dopo i Shut-Ups. Glam spermatico, abbondante make up sonoro, pieni anni settanta impolverati (di brown sugar, ovvio). Capricorn parte alla grandissima con un rock and roll infuocato e Bolaniano; spuntano addirittura gli Slade in Ain’t That Bad e del soul sozzo in Summer’s Gonna Be My Girl (i primissimi Stones e Otis Redding); poi giunge ancora Marc Bolan a sferragliare in Hardened Heart Blues e i Bay City Rollers a sputtaneggiare su Games. Hey Linda è American Graffiti drogato; Growd Up Wrong cresce su Creedence Clearwater Revival e Steppenwolf con visioni di Asheton alle chitarre ed è una Born To Be Wild giusto un po’ assestata. Ma la frustata più grossa arriva con la I Got It posta in chiusura, un hard rock puro e galoppante. Traccia nascosta alla fine (un folk dylaniato) per questi yankee accasati un Uk. Rock come non se n’ode più. E un ora di divertimento. Io porto il cd, voi le birre.
www.thego.info

AMBULANCE LTD. Ambulance Ltd. Cd (TVT) Ero rimasto alle male parole di Trent Reznor, pronto a non perdere occasione per versare fiele sulle attività della TVT, sul cattivo comportamento dell’etichetta e sull’assoluta incapacità di promuovere adeguatamente un artista. Credevo addirittura fosse sparita tr ale impietose sabbie mobili di un famelico show business. Invece le royalities dei Nine Inch Nails devono aver permesso la firma degli Ambulance Ltd. Che ne sono anni luca distanti, più propensi a declinare atmosfere Go-Betweens/Gomez educorandole dal pastoral sentire e iniettandole con piccole dosi d’elettrico. Si fa dunque apprezzare Stay Where You Are (eccoli! Go-Betweens a manetta!); scorre liscia Primitive (The Way I Treat You), un indie in abiti Velvet Underground; si fa sentire pure il rock della Grande Mela (chi ha detto Strokes?) quando una possente Heavy Lifting diviene Travis in coda. Fiaccano poi in Helmsman e Young Urban. Ottimo, per dei neofiti, ma una identità più decisa, nei prossimi passi, non guasterebbe.
www.ambulancenyc.com

THE VANITIES 5 Tracks Ep cd (autoproduzione) Signore! Addirittura l’ombra di Mister Mister e Cock Robin tra le sequenze dei Vanities, tanto per dimostrare quanto vogliano sguazzare dentro agli ottanta più DJ Television. Vanities è dunqeu combo Uk pronto a dimenar le anche in prossimità Duran Duran (Space Tourist; Believe) con sequencerini retrò, vocaliziz melodici, troppo zucchero e echi di meteore one shot ottanta. Un goccio di spleen Cousteau (Sweet U-V) e tanto coraggio nel remare controcorrente, consapevoli d’aver gente (noi, ad esempio) accomodata in riva al fiume con i fucili spianati. Coraggio che diviene incoscienza quando osano chiamare remix il pasticcio Spaced Mix di Space Tourist. Dovesse piacervi cotanta materia, mandate un paio di sterline a Bradley.
Bradley_Rhys@hotmail.com
www.mysite.freeserve.com/thevanities

BOOT50 Popstars cd (Pulse) Fulmicotone poprock dai (ma va?) newyorkesi boot50. Chitarre Tony James, afflati Damned di mezzo (Smash It Up?) e Generation X più attitudine contemporanea. Bel singoletto di disimpegno hard modernista dove i Jam scazzottano con capelli spilky 1977 (la title track); i Green Day acquistano Q.I. (Cops) e il glam passa al setaccio Who (Can You Feel). Ottimi, seppur breve manufatto.
www.boot50.com

CANE 141 Sugarfoot advance promo Ancora dall’altro lato Atlantico arrivano i Cane141, altro figlio degenere della Kanine. Che fanno? Pop tr ail pastorale e il prog meno rognoso, farcito con svisate post e ripulito da tutte le scorie negative che la vostra mente appiccica a codesti suffissi. Sugarfoot è un godibilissimo quadretto declamato indolente e addolcito da vecchi marchingegni analogici; quando anche Lolly12 suona amniotica. Altrove regna gusto pop tra Lotus Eaters e Dylan, arpeggi cristallini e stormir di fronde sonore per nervose nottate al gelo. Accendete gli stoppini, sorseggiate un brandy, spegnete le luci e fatevi cullare dai Cane141.
www.cane141.com

THE VOLTS I Looked For Answers Cd (Sweet) Meraviglie elettriche dai giovanissimi Volts, quintetto inglese sprizzante incandescenti frammenti di rock nervoso. Tra un riff Placebo edulcorato dal glam puttanesco e corse a perdifiato sul drumkit (la title track) e staffilate new wave (Reflections, origami di Cure e Opposition) con la superba voce ai canditi di Karl a coprire le rugginose emozioni. Forse spariranno, forse verranno accolti in grembo da un’etichetta importante. Di sicuro queste due tracce mostrano già talento non comune.
www.thevolts.co.uk

DOUGAL’S ROOM Dougal’s Room Cd autoproduzione I casi della vita. E del pop. Cerchi gli scozzesi Dougal’s Room e ti scrive un ragazzo italiano. Loro sono praticamente imberbi, concentrati sui propri suoni e discograficamente vergini. Questi tre brani rappresentano una testa di ponte per un singolo che dovrebbe essere disponibile a giorni ma dai quali si evince come la capacità melodica non manchi (Skip Trip s’accoda a certi Muse o Smashing Pumpkins con un bel fraseggio vibrante tra chitarre e tastiere), ci sia della compattezza sonora e dell’epica che cova (Dance), ma anche qualche dettaglio da definire (Careful What You Wish For). Prova abbondantemente superata; ci si chiede solo cosa potrebbero dare con adeguato budget e supporto.
www.dougalsroom.co.uk

THE AMAZING PILOTS My Sweetest Sin Cd (Easy Tiger) Elegante confezione cartonata e numerata a mano per tre brani dei britannici Amazing Pilots, dotatissimi giocolieri del vaudeville più sfrenato, pronti a riprendere le fila di un suono eccentrico e sopra le righe come solo i Pulp di His’n’Hers e i Divine Comedy ci hanno abituato. A dispetto dei citati Amazing Pilots manca dell’allure trendy da The Face e dell’importante supporto mediatico. Qui ci sono solo le canzoni a far la voce grossa; ecco allora che la title track è un bel bolero brit farcito di They Might Be Giants/XTC, con gli Sparks acustici a saltellare in fondo alla sala. Che Pretender To The Throne sono i Jack dopo ingenti dosi di Prozac, tristi, ma non disperati; e che Undergound è una riunione di elfi e folletti nella brughiera. Zampilli di pianoforte, capacità nel cambiare registro in un attimo; giovinotti con dita intrise di talento, pronti a grattare canzoni dai muri, in povertà di mezzi e di seguito. Dio solo sa che sfracelli potrebbero combinare dopo massiccio airplay.
www.theamazingpilots.com
www.easytigerrecords.com

THE AMAZING PILOTS Run Against Traffic cd (Fox)…E allora – sull’onda dell’entusiasmo suscitato – mi sono fatto coraggio ed ho ordinato pure il singolo di qualche mese fa sulla minuscola (e, credo, di loro proprietà) Fox records. Sono ancora sorprese, dacchè Run Against Traffic tira in ballo nostalgie Adorable e timbri baritonali in un sad pop dai muscoli buoni anche per sale da ballo, grazie ad un refrain assassino. Certo, vi sono i Pulp di Do You Remember The First Time? dietro l’angolo, e gli House Of Love a battere il tempo. E poi. E poi ancora Everything You Said Came True ovvero il rock inglese à la XTC spiegato alle masse, con due sghembi accordi Julian Cope e una line (silhouette) melodica invidiabile. Per finire a Stupid, I Love You So, jazz preso per il culo, intervallo Black Box Recorder con spazzole e pelli. Talento puro, per scrivere così. Vado su Google a comprarmi l’opera omnia (a meno che non sia già tutto qui. Fatelo anche voi, e fate presto perché sono solo 1000 copie.


MILLION DEAD Breaking The Back Cd (Integrity) Emo meets hardcore, scrivono. Sarà per giustificare in qualche modo l’inclusione di There Are Ghosts, cover dei Karate che qui dentro c’entra come i classici cavoli a merenda. Sarà che ho in uggia chi urla (i Ramone snon avevano bisogno di farlo e pigiavano sull’acceleratore con maggior impeto). Sarà pure – e non lo nego – che non sono la persona più indicata per sfogliare Kerrang; eppure la differenza tra dei Poison qualsiasi e ogni Hanoi Rocks che batte le assi dei palchi riesco a pesarla. Punto. Ecco che allora posso dare qualche possibilità ai Million Dead (nome a parte), pronti a saper maneggiare ‘sì bruciante materia. Con una title track che ha dei suoni paurosi e si situa su certo hard moderno che non ha paura di sporcarsi; con I Am Become The South, apice Roxy Music invasato al napalm; e – appunto – con il remake dei Karate, che al terzo ascolto comincia ad acquisire fisionomia. Cazzo, va a finire che stravedo per i Million Dead, nerboruti rockers senza paura e con tante macchie (sonore). C’è A Son To Ruin (l’album d’esordio) in giro da pochi giorni, lo pigliamo?
www.milliondead.com
www.integrityrecords.co.uk

 

JET JOHNSON Donnie cd (Seriously Groovy) Lui, Jet Johnson, fa parte di quella categoria di nuovi cantautori che non si sa mai come classificare (per fortuna), nonché membro della band del folle Billie Mahonie; lei, Caroline Nesbo, è deliziosa pulzella norvegese, ex Peachfuzz. Lui scrive solari anthem tra Mama’s & Papas e Primitives; lei ci squittisce malinconiche liriche. Donnie è un hit potentissimo, figlio diretto di C86, House Of Love e Television Personalities, hand clapping incluse; Cats In Heaven (Acoustic) è un falò attorno al fuoco, mentre Synd riempie l’aria di Eyeless In Gaza, ma è stanco strascinare. Basta dunque la title track a far luce su qeusti due figlioli. Contagio assicurato.
www.seriouslygroovy.com

THE IZZYS Fast & Out Of Control Wins The Race Cd autoprodotto E dunque ancora rock sia. Ma di quello da wine bar equivoci in New Orleans; hard da bordello; sporco nei suoni. Sempre uguale e ogni volta sempre diverso. Con graffi anni 70 e zampe d’elefante che manco i tendoni del Circo Medrano. The Izzys amano Led Zeppelin, Stooges, Blue Cheer, Deep Purple e il Bowie puttanella. The Izzys sguaiano (Velocity), sono a Woodstock (Dreaming); The Izzys fanno rombare i motori in un jingle jangle country (Change Your Mind), affiancano i Datsuns nel pezzo più incisivo (Turning Round) e poi li superano decelerando i battiti in una palude di Valium (Blue & Gold). The Izzys è un frullato di già sentito e masticato che però fa battere il piede e scuotere la zazzera (Little Sally Water; Morning Bells). The Izzys aspetta il treno. The Izzys è un ottimo stuzzichino in attesa di un pasto degno di questo nome.
www.theizzys.com

BODIXA Sapphire Cd (Uglyman) Fino a poco tempo fa (s)conosciuti come Starbodixa, accorciano inspiegabilmente il nome e tornano con un nuovo singolo. La miscela è la solita fratelli: certa indie crepuscolare che tiene il mood di Cranberries (brrrrr!) e le vene di JJ72. Sapphire è uggioso ed ha spigoli wave (qualcuno ricorda i Passions?); mentre Bathroom Window approccia i Radiohead di The Bends senza averne la scrittura. L’impressione è che, a meno di una sterzata clamorosa, siano destinati al limbo dei perennemente irrisolti.
www.bodixa.co.uk

LOONER Follow The Looner Cd (Arc) Niente è peggio di uno che si reputa intelligente e fa di tutto per diffonderlo. Sarà per quello che i Radiohead li prendo a piccole dosi alfabetiche (leggasi Kid A). I Looner non sono i Radiohead – anche se ci provano con sforzo e digrignar di denti in Hold On e While She Sleeps – non lo saranno mai e allora, visto che si reputano sonoramente intelligenti, provano a rincorrere i Muse (Apple; No Longer Around), a citare i Coldplay (Over Now) o a rianimare artificialmente il defunto brit pop (Apart). Per me poca roba, e ormai già archiviata negli scaffali appresso a OK Computer.
www.loonertheband.com

TIGERMOUNTAIN Analog Heads Gone French Cd (Lucky Cat) Semplice rock and roll. Semplicissimo. Dalle poche pretese eppur godibile. Come spiegare altrimenti Read It & Weep (il miglior Lenny Kravitz moderato e senza allupamento da gonnelle vip)? O il beat Motown di Song #3? Il debutto di questi Tigermountain non è di quelli destinati a lasciare il segno, ma si fa deliziosamente ascoltare senza accodarsi a trendismi vari. Nessuna velleità indie, zero stilemi hard e l’uggia degli afflati pop. Rock and roll ad una dimensione, insomma. Loro dicono di adorare Damned e Death Cab For Cutie…Ma sono i Kinks (in All O.K.), alcuni Stones d’annata (Swerve On), gli Yardbirds e Springsteen i referenti prossimi nelle 10 tracce. Ma chi sono i Tigermountain? Tyler Lenane ne è il leader, accompagnato da Mike Jackson alla sei corde, Dean Rispler (ex Voluptuos Horror Of Karen Black) al basso e Aaron Conte (ex Nada Surf) alla batteria. Gibson scottanti ($2 Time), caloroso rock stradaiolo (Night Town, eccoli i Kinks e i Cars a far comunella), pub rock à la Dr. Feelgood e tanta birra. Mai li vedremo sulle riviste o in mezzo a trasmissioni gggiovani, più facile li ritroviate in qualche localaccio a sputar sudore. Traccia video in omaggio.
Info@tigermountain.tv

Teenage Kicks Playlist:
1 NEULANDER Sex, God & Money
2 TOMMY HOOLS Givin’ It Up
3 JET JOHNSON Donnie
4 THE AMAZING PILOTS My Sweetest Sin
5 THE VOLTS I Looked For Answers
6 ABDOUJAPAROV Air Odeon Disco Pub
7 WOODCHUCK Crash Positions
8 THE GO The Go
9 BOOT50 Popstars
10 AWEK Awek